Se fossi di sinistra qualche domanda me la farei.
Dovrei però appartenere a una sinistra che ragiona, perde la faziosità, l'ideologia per l'ideologia e entra nel mondo reale. Non a quella accecata dalla rabbia per aver perso il potere e la ragione.
Francesca Albanese dice, ancora una volta, delle cose gravissime. Condanna l'assalto dei Pro-Pal alla sede de La Stampa (giornale con orientamento di sinistra che ha sempre lisciato il pelo a certe iniziative) ma dice "che sia da monito"; praticamente una minaccia a chi non si allinea al suo pensiero.
Non un partito, non un gruppo ma un Quotidiano. Non uno di quelli definiti "fasci" come il Tempo, Libero o La Verità ma uno vicino al pensiero della sinistra italiana e non solo.
Conte e Schlein non si espongono. Ieri sfilavano col lei, premiavano la fanatica filo-hamas e le concedevano onorificenze, oggi mandano asciutti comunicati.
Forse iniziano a capire che marciare con i Pro-pal non era un buon affare. "Piccoli Gruppi violenti che possono cancellare le manifestazioni" dicevano. Oggi condannano l'assalto al quotidiano ma dimenticano tutti gli altri focolai di violenza come quello clamoroso di Bologna.
I soliti, hanno cercato con la violenza di impedire la partita di pallacanestro fra Bologna e Tel Aviv. Quindi c'è stata la reazione scomposta del sindaco di Bologna - ex-Sardina come Elly - che non ha condannato le violenze ma ha accusato le forze dell'ordine di inefficienza. Nessun commento dalla segreteria PD che però accusa il governo di fare poco per la sicurezza.
Poi ci sono giornalisti che etichettano i pro-pal - anarco-comunisti - d'essere fascisti. Lasciando intendere che la violenza può venire solo da destra. Nessun ricordo di come sono portate avanti le istanze da una certa sinistra. Certo è stato toccato nel vivo: un quotidiano di sinistra, casa sua, quindi non possono essere che "fascisti"
Intanto la segretaria si lancia ancora volta un una campagna "contro". Nel passato contro l'Autostrada del Sole, poi contro le TV private, poi contro la TAV. Trova un seguito di animosi pronti a scendere in piazza e la manifestazione è fatta. Guardare il futuro dell'economia, delle imprese, del Paese, non serve.
Il sindaco di Milano - ex lotta continua - rinuncia al concerto di Capodanno per il timore della reazione dei maranza milanesi. È il risultato di quella "integrazione" che non da i frutti sperati anche perché i nuovi arrivati sono sempre troppi e incontrollabili. Si cede sul Natale, sul cibo. A Bologna propongono carni macellate secondo la crudele tradizione islamica, vietata in Italia.
Intanto si propongono nuove tasse anche per il ceto medio, per riequilibrare, dicono. Non per i pochi ricchissimi che comunque pagano percentuali altissime ma vogliono purgare ulteriormente chi guadagna 2000, 3000 euro a mese.
Il risultato sarebbe solo quello di impoverire tutti. I soldi delle elemosine non creano economia. Lo si è visto bene col reddito di cittadinanza.
La Campania elegge Fico. un signor nessuno, "la quintessenza dell'ignoranza " come lo ha definito il suo alleato De Luca. Uno che in vita sua non ha mai lavorato. Eletto quanto "uno valeva uno", ovvero non vali nulla, sei inutile ma devi occupare un posto. Ma ha unito il campo largo...
Non credo che fra due anni gli Italiani vorranno lasciare il Paese nelle mani di questa genia scomposta. Oggi si possono solo intravedere i danni di cui sarebbero capaci.
Resta la speranza che il Governo Meloni resista dal fare sciocchezze e che finalmente cresca un partito di sinistra capace di lasciarsi alle spalle ogni forma di estremismo.
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