Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2008

Protezioni a Caldo

Motociclismo da un po' conduce una campagna sulla sicurezza dei motociclisti. In particolare sul vestiario e le protezioni. Per alcuni mesi ha regalato dei proteggischiena ai suoi lettori. Costantemente suggeriscono di non andare in moto senza guanti, giacca, calzoni con le protezioni, anche in città. Il mese scorso nella pagine successiva al solito servizio c'era la segnalazione di un utilissimo collare sotto casco contro il colpo di frusta. Ieri in città c'erano più di trenta gradi alle 9,30 quando sono partito. Seguendo in parte i consigli della autorevole rivista ho indossato una maglietta, una giacca a vento leggera con protezioni, guanti con i rinforzi e jeans robusti. Ho percorso 35 km di strada panoramica costiera. Nonostante il traffico è stata una corsa fluida entro il codice. Al mio arrivo, in casa di amici, ero in un bagno di sudore. Fortunatamente si trattava di una casa al mare e non ho tardato a buttarmi in acqua. Mi sono domandato cosa accadrebbe se prestas...

Le mie moto una per una: Honda Hornet 600

Ho acquistato nel 2002 la Hornet nuova convinto dall'equazione apparentemente vantaggiosa COSTO-CV. Non avevo molti soldi e mi è parsa la soluzione migliore. Senza contare che la Hornet era da 4 anni la moto più venduta in Italia. Credo che sia il più grosso inganno da parte delle riviste che perpetuano tuttora. Tra le altre cose, ho avuto diversi problemi di affidabilità: problemi di carburazione, blocco dei carburatori spostato, luci fulminate e la sostituzione ripetuta delle candele (100 euro a botta - di difficile accesso) La moto ai bassi regimi era come se non esistesse; certo molto civile e ben rifinita ma assolutamente vuota. Per iniziare a tirarci fuori qualcosa è indispensabile superare i 6000 giri. A quei regimi la moto con sospensioni incerte (troppo morbide) e non sportive diventava pericolosa. Sicuramente facile da usare ma difficile definire la sua vera funzione: niente passeggiate, meglio uno scooter; niente sport, sospensioni insufficienti; niente turismo, autonomi...

Le mie moto una per una: DUCATI ST4

Il concessionario mi fece un'offerta favolosa per la "mia Africa" contro una ST4 aziendale. In precedenza avevo testato una ST2 ed ne ero rimasto favorevolmente colpito ma il test era stato breve. Rispetto ai modelli che avevo usato negli ultimi 10 anni era un bel salto. Come in ogni occasione (ho imparato tardi a capire il linguaggio delle riviste) lessi con attenzione le prove. Mi ricordo in particolare in una comparativa la seguente frase: "La DUCATI staccherebbe tutte di certo in una prova su pista". Ho imparato a mie spese il significato. Occorre molta tecnica per far andare forte una moto del genere. Per tenere una velocità buona era necessario impostare la curva con la massima cura: comprendere bene il punto di staccata con la marcia giusta, pesare bene sulla pedanina interna, spingere sul manubrio per un leggero controsterzo, pelare il gas in percorrenza, aprire con cautela e progressione all'uscita. Senza queste accortezze venivo superato anche dagl...

Le mie moto una per una: Honda Africa Twin 750

L'Africa Twin si è dimostrata una acquisto positivo da subito. Ultimo pezzo di un concessionario non più Honda l'ho pagata con un grosso sconto. Una moto senza pari. Grande e non leggera, Ma il suo peso si faceva sentire solo nel fuoristrada duro. Su strada invece sembrava la moto che avessi sempre guidato. Volava nelle curve ed era protettiva in autostrada. Utilissimo il computer di bordo. Rispetto alla Cagiva non aveva una andatura da "consumo economico" ma si faceva amare per la facilità d'uso. Buone anche le velocità autostradali nel codice con una giusta riserva di cavalli per i sorpassi. Andare con lei all'Elefantentreffen fu uno scherzo. L'ho venduta dopo solo 3 anni con 40.000 km per una buona offerta.

Le mie moto una per una: Suzuki VX 800

La VX 800 è stata la più grossa fregatura che potessi prendere. Comprata usata da un parente con 30.000 km l'ho trovata con un mare di problemi: Catena di distribuzione, Boccole Forcellone, Valvole inchiodate. Credevo fosse una moto da turismo, era invece un carro a buoi. Con le sospensioni "a dondolo" e con il cardano, nelle curve sarebbe stato più veloce scendere e spingere. Sulla carta avrebbe dovuto avere più cavalli della Cagiva ma in sella non sembrava proprio. Mi diede problemi anche a spinta quando era carica. Essendo lunga, pesante e con il manubrio basso era sufficiente un minimo sbilanciamento per non riuscire a tenerla e ritrovarla per terra. L'ho venduta a prezzo di realizzo per disperazione.

Le mie moto una per una: Cagiva 650 elefant

Il primo giorno che ho acquistato la Cagiva 650 elefant, per un serio test, mi sono buttato a capofitto su 50 km di strada tutta curve a tornanti: esame passato a pieni voti. Alta metteva in difficoltà anche me (che sono alto 185 cm) quando si trattava di levarla in marcia indietro nelle salite. Ottimo telaio e ottime sospensioni, Solo il posteriore, di ottima qualità, non reggeva il peso della moto alla lunga. Molti hanno dovuto sostituirlo perchè il costo della riparazione (seria) era improponibile. I carburatori Dall'Orto erano difficili da mettere a punto ed ho avuto parecchi problemi prima che il meccanico capisse. Verso la fine della sua esistenza ho cambiato alcune volte la centralina. La posizione di guida era ottima, ma la sella alla lunga molto dura. Fuoristrada diceva la sua ma con persone capaci e su terreni non troppo impegnativi Con questa moto ho fatto 70.000 km in 7 anni Ho fatto il giro d'Europa e sono andato anche in Turchia. Non mi ha lasciato mai a piedi.