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Ancora sul Caso Moro

 Convinto da una video su YouTube ho acquistato un libro del giornalista 

Paolo Cucchiarelli


Il video, ripresa della presentazione letteraria, prometteva sconvolgenti rivelazioni sul Caso Moro e, in particolare, sul tuo assassinio.

Non ho terminato la lettura ma le prime 20 pagine mi hanno convinto d'essere di fronte al solito complottista che non si rassegna alla verità storica.

È probabile che non tutti i particolari di ciò che emerso dalle verità giudiziarie siano precisi o paiano incoerenti ma non esiste il complotto.

È certamente vero che Moro stava sulle palle a tutti. Voleva realizzare l'irrealizzabile: conciliare due monti lontani.
Contro il pensiero di molti dico che sarebbe stata una bella disgrazia per l'Italia. Il PCI era comunista di fatto e di diritto. Nonostante Berlinguer era ancora succube dell'Unione Sovietica (che pagava profumatamente) illiberale e antidemocratico. Nulla di buono sarebbe venuto da un governo misto di ladri e fanatici comunisti.
Moro cercava questa via di "convergenze parallele" invece di cercare una seria riforma del suo partito, la DC. Moro predicava nelle sue lezioni : "al primo posto c'e l'uomo", ma l'uomo deve vivere in una società libera, onesta e democratica. Uno statista DEVE avere il senso dello Stato, cosa che non si trova in nessuna delle sue famose missive dal carcere.

Certo era inviso agli USA e a tutti i paesi occidentali per queste sue aperture; certo nella DC aveva molti nemici ma le BR erano BR, proletari combattenti per il comunismo, fanatici che credevano veramente nella rivoluzione.
Pensare che fossero al soldo degli USA o dei servizi segreti deviati mi pare una grossa sciocchezza.
Pensare anche che dopo 40 anni nessuno di questi abbia tradito quella verità è ancora più assurdo.

I racconti di Moretti, Morucci, Faranda e C. sono sufficientemente coerenti fra loro, cercare differenze nelle virgole non mi pare intelligente, perché c'è sempre un rovescio: quale il motivo di mentire tradendo la causa comunista.

In piazza si sono ammazzati fra Destra e Sinistra. Molti di questi che prima stavano per le strade a lottare, hanno scelto la via della rivoluzione armata, da una parte e dall'altra.

Se si può accettare che a Destra ci sia stata la manina o manona dei Servizi segreti, deviati o meno, è difficile credere che gli stessi abbiano eterodiretto dei "credenti" come Curcio, Toni Negri (che ancora si dice comunista convinto) e tutti gli altri.

Nel libro intervista a Morucci si sente proprio la forza nella fede comunista, senza sbavature: hanno fallito e sbagliato la tattica ma non hanno smesso di crederci. Dello stesso tenore sono gli interventi di Renato Curcio e Adriana Faranda ai vari convegni a cui vengono invitati periodicamente. Per loro era una guerra da combattere che hanno perso. Ne sono usciti sconfitti ma non pentiti d'averla fatta.

A confortare queste mie tesi c'è lo storico Barbero. Un suo video, sempre su Youtube inizia proprio così: "Complottisti mettetevi l'anima in pace, dietro caso Moro ci sono solo le Brigate Rosse".

Tutti i complotti sembrano figli di una sinistra che tenta di lavarsi la coscienza scaricando su altri (guarda caso "i fascisti" e gli USA") le responsabilità di una atto scellerato e crudele.

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