Il "collettivo studentesco" ha occupato dei locali in un impianto sportivo senza alcuna autorizzazione.
La società sportiva universitaria CUS ha tagliato loro la luce.
Gli occupanti hanno detto che è un affronto e che il CUS "vuole mettere studenti contro studenti"
Vorrebbero farne il solito "centro culturale"
Come tutti quei centri culturali dove la cultura è una sola con la falce e martello.
La stessa che capeggiava dietro la testa di Adriana Faranda - brigatista assassina - in un "centro sociale" mentre diceva "C'è gente che di mestiere fa la vittima delle BR"
Il collettivo studentesco è lo stesso che a Cagliari occupa abusivamente una scuola comunale
Non solo la occupa ma ci fa dei lavori in muratura ovviamente senza alcuna licenza, e così tante altre attività.
I soggetti sono sempre gli stessi; quelli che vedi ad ogni manifestazione "antifascista, anti-militarista, anti-USA"
Sempre le stesse facce sempre qualche decina, poi gli aggregati ingenui aumentano le fila.
La scuola è diventata loro: un "centro sociale" ma di proselitismo politico per la solita parte.
Sono gli stessi che urlano "la casa è di chi ci abita"; favorendo altre occupazioni abusive in barba a graduatori secondo le necessità di persone in difficoltà che certo non vivono nell'oro; come per esempio i disabili.
Ma la loro regola è la violenza e la prepotenza: basta che sia "del popolo"
Questo sparuto gruppo fa la voce grossa e crea anche disordini; come quando hanno bloccato un quartiere in occasione della venuta di Salvini a Cagliari (sono anche "molto democratici").
L'Unione Sarda, unico giornale locale, tace per non dargli visibilità; però intanto il Comune (tutti noi) paga loro acqua e corrente delle scuola.
Zedda è connivente. Lui, "radical chic", "dalla parte del popolo" ma sempre con il cocktail in mano nei locali alla moda, in ma li conosce bene, li ha frequentati, viene da quegli ambienti.
Per questo motivo, nonostante le tante interrogazioni, non li caccia come invece ha fatto per altre scuole occupate da persone con gravi esigenze abitative.
Allo stesso modo non si è mai lamentato delle scritte deturpa-monumenti sempre degli autori di cui sopra.
Alla fine sono quattro gatti che fanno quel che vogliono e tengono in scacco la città.
Insomma siamo alle solite. La sinistra ha sempre ragione anche quando passa sopra la legge e i regolamenti e con un sindaco così ci sguazza
La società sportiva universitaria CUS ha tagliato loro la luce.
Gli occupanti hanno detto che è un affronto e che il CUS "vuole mettere studenti contro studenti"
Vorrebbero farne il solito "centro culturale"
Come tutti quei centri culturali dove la cultura è una sola con la falce e martello.
La stessa che capeggiava dietro la testa di Adriana Faranda - brigatista assassina - in un "centro sociale" mentre diceva "C'è gente che di mestiere fa la vittima delle BR"
Il collettivo studentesco è lo stesso che a Cagliari occupa abusivamente una scuola comunale
Non solo la occupa ma ci fa dei lavori in muratura ovviamente senza alcuna licenza, e così tante altre attività.
I soggetti sono sempre gli stessi; quelli che vedi ad ogni manifestazione "antifascista, anti-militarista, anti-USA"
Sempre le stesse facce sempre qualche decina, poi gli aggregati ingenui aumentano le fila.
La scuola è diventata loro: un "centro sociale" ma di proselitismo politico per la solita parte.
Sono gli stessi che urlano "la casa è di chi ci abita"; favorendo altre occupazioni abusive in barba a graduatori secondo le necessità di persone in difficoltà che certo non vivono nell'oro; come per esempio i disabili.
Ma la loro regola è la violenza e la prepotenza: basta che sia "del popolo"
Questo sparuto gruppo fa la voce grossa e crea anche disordini; come quando hanno bloccato un quartiere in occasione della venuta di Salvini a Cagliari (sono anche "molto democratici").
L'Unione Sarda, unico giornale locale, tace per non dargli visibilità; però intanto il Comune (tutti noi) paga loro acqua e corrente delle scuola.
Zedda è connivente. Lui, "radical chic", "dalla parte del popolo" ma sempre con il cocktail in mano nei locali alla moda, in ma li conosce bene, li ha frequentati, viene da quegli ambienti.
Per questo motivo, nonostante le tante interrogazioni, non li caccia come invece ha fatto per altre scuole occupate da persone con gravi esigenze abitative.
Allo stesso modo non si è mai lamentato delle scritte deturpa-monumenti sempre degli autori di cui sopra.
Alla fine sono quattro gatti che fanno quel che vogliono e tengono in scacco la città.
Insomma siamo alle solite. La sinistra ha sempre ragione anche quando passa sopra la legge e i regolamenti e con un sindaco così ci sguazza
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