Mio nonno aderì al Fascismo perché prometteva grandi autonomie locali: si sbagliava.
Lo fece per profondo amore per la sua terra; quasi da campanile. Comprendendo la debolezza ma anche la forza del territorio.
Io adoro la mia terra.
Sono autonomista ma ho terrore degli indipendentisti.
Anche l'autonomia mi fa un poco paura. Del resto la Sardegna è sempre stata una regione a Statuto Speciale ma non ha fatto nulla per se ne per meritarlo.
Siamo una delle regioni peggiori nella spesa sanitaria e fra le peggiori per economia.
L'imposizione di stampo social-comunista di industrie inquinanti sul territorio si è rivelato un disastro da ogni punto di vista. Fra le tante realtà dei poli petrolchimici resta soltanto la raffineria SARAS di Moratti che non è esattamente il simbolo dell'ecologia.
Non sono però fra i talebani che la vogliono cacciare; avere altre migliaia di disoccupati in Sardegna non è un bel traguardo; così come non si può cacciare per "pacifismo" l'industria tedesca d'armamenti a Serramanna; significa continuare a farsi del male; tanto le armi da qualche altra parte le costruiranno e noi ci troveremo con l'ennesimo disastro industriale.
È un vizio di noi sardi volerci far del male da soli.
Tutti urlano l'amore per l'Isola, chiamano gli altri invasori poi pretendono di mantenere calendari venatori micidiali destinati a sterminare le ultime selvaggine presenti.
Sono già scomparse molte specie come Fagiani, Pavoncelle, quasi le lepri. In certi territori le pernici vengono quasi chiamate per nome. I cacciatori sanno dove e quante sono; aspettano solo il momento per sterminarle.
I pescatori intanto si ribellano ai fermi biologici e non evitano usare reti devastanti e pesci sotto taglia: basta vendere; così come non ributtano in mare i polpi gravidi mentre si lamentano della penuria del pescato.
Ultimi arrivati in questa categoria di devastatori sono i pescatori di ricci.
La mania dilaga e loro oramai ne hanno fatto una professione. Certo non ci sono più prede e i soggetti nei banchi sono sempre più piccoli. Per fare un po' di soldi pescano anche nelle aree marine protette. Si capisce dalla completa assenza degli animaletti spinosi.
Da tempo tante associazioni e istituzioni addette hanno lanciato l'allarme: i ricci si stanno estinguendo. I pescatori hanno minacciato di fermare i traghetti ed i politici, per quattro voti, hanno ceduto, permettendo la prosecuzione dello sterminio.
Quel che mia ha portato a scrivere questo post però riguarda un ultimo incontro che ho avuto con i neonati Gilet Gialli nostrani.
Mi hanno accolto con una giusta richiesta; abbiamo strade scarse, trasporti pubblici scarsi ed una raffineria inquinante; in compenso il costo dei carburanti è altissimo; bisogna ridurlo.
Poi però hanno iniziato a scivolare.
- Bisogna stampare moneta locale
- Bisogna impedire la costruzione dei campi da golf
- Bisogna ridistribuire il reddito
- il G5 (la nuova modalità di trasmissione dati cellulare) ci ucciderà tutti
Un delirio.
Io voglio trovare qualcuno che mi dica come far diventare i Sardi bravi imprenditori.
Uno che si impegni a cambiare questa mentalità pauperistico-assistenzialista che ci rovina
Uno che pensi a creare un vero orgoglio sardo che crei un marchio serio concreto che dia la giusta impronta al turismo: La Sardegna è un paradiso da non rovinare ma i turisti da noi saranno accolti come si deve.
Così l'agricoltura deve mostrarsi e vendersi per l'altissima qualità dei prodotti
Se continuiamo a pensare di punire e a chiuderci affonderemo sempre più in fretta ed saremo sempre più colonizzati.
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