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Visualizzazione dei post da 2008

I redattori delle riviste di moto

Sono tanti anni che leggo riviste di moto. Nonostante i tanti dubbi su i loro giudizi, solo di recente mi sono chiesto quali criteri adoperino per le loro prove. Le perplessità maggiori mi sono venute dal confronto fra le prove singole e quelle comparative; nelle prime certe moto sembrano dei miracoli nelle seconde diventano dei cessi. Il mese scorso poi ho letto una maxi comparativa dal titolo: "Alpen Master - moto ad alta quota" in collaborazione con altre riviste europee. Le moto venivano testeate su strade alpine a quote elevate e su percorsi alpini tortuosi. Una specie di torneo con i mezzi inizialmente divisi in gruppi omogenei per genere. Troppe cose però non mi sono sembrate corrette o sensate; poi sono venuti i cronici vizi dei tester. Per iniziare i criteri non troppo chiari. voti ad accessori inutili (almeno per la prova): valige, ganci per il casco, cavalletto centrale. comparazione nei gruppi fra moto di cilindrata diversa o diversissima con alti punteggi valid...

Un piccolo lutto

Alla casa statunitense passa anche il marchio cagiva L'Harley Davidson compra la Mv Agusta Accordo da 70 milion i di euro. Claudio Castiglioni resterà il presidente del gruppo A me dispiace. Ma in fondo è un ritorno. La Cagiva è nata da con l'acquisto da parte dei Castiglioni della Aermacchi-Harley-AMS

Una Lezione

La rivista "IN MOTO" sta da tempo cercando di "educare" i motociclisti alla vera comprensione delle prove e delle prestazioni delle moto, al contrario di quanto fanno, ambiguamente o meno altre riviste. Insistono sul fatto che nell'uso normale e non in pista 100 cv o giù di lì sono più che sufficienti. Insistono poi nel ribadire che i cavalli, quando si usa la moto su strade ordinarie servono ai medi regimi e non in alto. Spero che su questa strada vengano seguiti da quasi tutte le altre. Certo non posso pretendere che "SUPERBIKE" segua l'esempio visto che non di rado si trovano frasi di questo tipo. "Fighissima, è possibile impennare anche a 140 kmh con una pelatina di frizione" o "La moto sopra i 250 kmh in autostrada mostra qualche tentennamento". Diffidate gente, diffidate. Anche di chi legge queste riviste.

2a Classe mondiale

Sport: Motomondiale 2008 – La classe 600 arriva nel 2011 Nuova classe Vittoria scontata Dubbi, contrasti e gerarchie Silenzio Certezze Precedenti MILANO 2 luglio 2008 – NUOVA CLASSE A partire dal 2011 nel Motomondiale arriverà la classe 600 a quattro tempi, che rimpiazzerà la 250 a 2T. La data entro cui le Case costruttrici dovranno comunicare alla Dorna la partecipazione al progetto è stata fissata al 31 di luglio 2008. Quindi la realizzazione della nuova classe passerà dalle parole ai fatti in meno di un mese. Non è ancora stato definito un regolamento tecnico, ma, come si legge nel comunicato della Dorna, saranno: “ Motori a 4 tempi di massimo 600 cc e con al massimo 4 cilindri ”. La Honda è riuscita nel suo intento. Una classe così fatta non interessava nessuno e per ora non si capisce a chi interessi. Per me le 600cc 4 cilindri sono troppo vicine alla moto GP e troppo simili alla Supersport. Io avrei provato una 400cc 2 cilindri, 600cc per esagerare. Ma è evidente che ha ...

Italiani

Le moto italiane hanno molta più personalità di quelle giapponesi. Se gli industriali italiani decidessero di fare moto che non si rompono e non costano come diamanti forse qualche possibilità ci sarebbe, ancor più oggi che la Ducati vince sulle piste del mondiale.

Protezioni a Caldo

Motociclismo da un po' conduce una campagna sulla sicurezza dei motociclisti. In particolare sul vestiario e le protezioni. Per alcuni mesi ha regalato dei proteggischiena ai suoi lettori. Costantemente suggeriscono di non andare in moto senza guanti, giacca, calzoni con le protezioni, anche in città. Il mese scorso nella pagine successiva al solito servizio c'era la segnalazione di un utilissimo collare sotto casco contro il colpo di frusta. Ieri in città c'erano più di trenta gradi alle 9,30 quando sono partito. Seguendo in parte i consigli della autorevole rivista ho indossato una maglietta, una giacca a vento leggera con protezioni, guanti con i rinforzi e jeans robusti. Ho percorso 35 km di strada panoramica costiera. Nonostante il traffico è stata una corsa fluida entro il codice. Al mio arrivo, in casa di amici, ero in un bagno di sudore. Fortunatamente si trattava di una casa al mare e non ho tardato a buttarmi in acqua. Mi sono domandato cosa accadrebbe se prestas...

Le mie moto una per una: Honda Hornet 600

Ho acquistato nel 2002 la Hornet nuova convinto dall'equazione apparentemente vantaggiosa COSTO-CV. Non avevo molti soldi e mi è parsa la soluzione migliore. Senza contare che la Hornet era da 4 anni la moto più venduta in Italia. Credo che sia il più grosso inganno da parte delle riviste che perpetuano tuttora. Tra le altre cose, ho avuto diversi problemi di affidabilità: problemi di carburazione, blocco dei carburatori spostato, luci fulminate e la sostituzione ripetuta delle candele (100 euro a botta - di difficile accesso) La moto ai bassi regimi era come se non esistesse; certo molto civile e ben rifinita ma assolutamente vuota. Per iniziare a tirarci fuori qualcosa è indispensabile superare i 6000 giri. A quei regimi la moto con sospensioni incerte (troppo morbide) e non sportive diventava pericolosa. Sicuramente facile da usare ma difficile definire la sua vera funzione: niente passeggiate, meglio uno scooter; niente sport, sospensioni insufficienti; niente turismo, autonomi...

Le mie moto una per una: DUCATI ST4

Il concessionario mi fece un'offerta favolosa per la "mia Africa" contro una ST4 aziendale. In precedenza avevo testato una ST2 ed ne ero rimasto favorevolmente colpito ma il test era stato breve. Rispetto ai modelli che avevo usato negli ultimi 10 anni era un bel salto. Come in ogni occasione (ho imparato tardi a capire il linguaggio delle riviste) lessi con attenzione le prove. Mi ricordo in particolare in una comparativa la seguente frase: "La DUCATI staccherebbe tutte di certo in una prova su pista". Ho imparato a mie spese il significato. Occorre molta tecnica per far andare forte una moto del genere. Per tenere una velocità buona era necessario impostare la curva con la massima cura: comprendere bene il punto di staccata con la marcia giusta, pesare bene sulla pedanina interna, spingere sul manubrio per un leggero controsterzo, pelare il gas in percorrenza, aprire con cautela e progressione all'uscita. Senza queste accortezze venivo superato anche dagl...

Le mie moto una per una: Honda Africa Twin 750

L'Africa Twin si è dimostrata una acquisto positivo da subito. Ultimo pezzo di un concessionario non più Honda l'ho pagata con un grosso sconto. Una moto senza pari. Grande e non leggera, Ma il suo peso si faceva sentire solo nel fuoristrada duro. Su strada invece sembrava la moto che avessi sempre guidato. Volava nelle curve ed era protettiva in autostrada. Utilissimo il computer di bordo. Rispetto alla Cagiva non aveva una andatura da "consumo economico" ma si faceva amare per la facilità d'uso. Buone anche le velocità autostradali nel codice con una giusta riserva di cavalli per i sorpassi. Andare con lei all'Elefantentreffen fu uno scherzo. L'ho venduta dopo solo 3 anni con 40.000 km per una buona offerta.

Le mie moto una per una: Suzuki VX 800

La VX 800 è stata la più grossa fregatura che potessi prendere. Comprata usata da un parente con 30.000 km l'ho trovata con un mare di problemi: Catena di distribuzione, Boccole Forcellone, Valvole inchiodate. Credevo fosse una moto da turismo, era invece un carro a buoi. Con le sospensioni "a dondolo" e con il cardano, nelle curve sarebbe stato più veloce scendere e spingere. Sulla carta avrebbe dovuto avere più cavalli della Cagiva ma in sella non sembrava proprio. Mi diede problemi anche a spinta quando era carica. Essendo lunga, pesante e con il manubrio basso era sufficiente un minimo sbilanciamento per non riuscire a tenerla e ritrovarla per terra. L'ho venduta a prezzo di realizzo per disperazione.

Le mie moto una per una: Cagiva 650 elefant

Il primo giorno che ho acquistato la Cagiva 650 elefant, per un serio test, mi sono buttato a capofitto su 50 km di strada tutta curve a tornanti: esame passato a pieni voti. Alta metteva in difficoltà anche me (che sono alto 185 cm) quando si trattava di levarla in marcia indietro nelle salite. Ottimo telaio e ottime sospensioni, Solo il posteriore, di ottima qualità, non reggeva il peso della moto alla lunga. Molti hanno dovuto sostituirlo perchè il costo della riparazione (seria) era improponibile. I carburatori Dall'Orto erano difficili da mettere a punto ed ho avuto parecchi problemi prima che il meccanico capisse. Verso la fine della sua esistenza ho cambiato alcune volte la centralina. La posizione di guida era ottima, ma la sella alla lunga molto dura. Fuoristrada diceva la sua ma con persone capaci e su terreni non troppo impegnativi Con questa moto ho fatto 70.000 km in 7 anni Ho fatto il giro d'Europa e sono andato anche in Turchia. Non mi ha lasciato mai a piedi.

Le mie moto una per una: Guzzi Monza V50

Guzzi Monza V50 acquistata di seconda mano con 1500 km. Fu per me una scoperta magnifica. Dopo un breve apprendistato per il cardano imparai a guidarla come si deve. Teneva la strada come poche era anche agile e leggera. il motore girava lento ma portava facilmente a guidare anche in città a velocità elevate. Da moto sportiva aveva una doppia personalità in città soffriva mentre diventava la regina nelle strade extraurbane; soprattutto in quelle con molte curve volava. In autostrada invece venivano fuori i difetti della moto sportiva: sellino duro e spigoloso, posizione troppo carica su manubrio. Anche lei mi ha dato parecchi problemi meccanici: paraoli della forcella da cambiare ogni 6 mesi; punterie da mettere a punto anche più spesso; oltre altri guai sparsi.

Le mie moto una per una: Suzuki GS 450

Suzuki gs 450 bicilindrica La mia prima moto. Acquistata nuova. Avevo ordinato la Guzzi V35 ma l'attesa infinita mi fece cambiare le mire. Non so se fu fortuna o sfiga. Complessivamente la moto con cui ho fatto 60.000 km mi ha dato molti problemi. Soprattutto elettrici ma anche meccanici. La guida. Certamente aveva le sospensioni insufficienti in modo particolare i due ammortizzatori posteriori che ho sostituito con dei Marzocchi dopo pochi anni. La tenuta di strada era ridicola tanto che si viaggiava meglio in due con le sospensioni molto compresse. Le prestazioni, brillanti sui giornali, venivano limitate dal rumore del motore che superati i 110 dava un'idea di precariato e rottura imminente, sembrava una 125 tirata. L'ho portata in giro per l'Europa, sempre carica e sempre in 2. La velocità massima di crociera era di 120 kmh ma non con troppa sicurezza mancavano margini per sorpassi rapidi: da 45 Cv non si può pretendere di più. Scomodissimi i profili laterali del se...

La mia idea della moto

Tante volte ho scritto ai giornali. Tante volte di fronte a nuovi incredibili modelli ho provato ha dare la mia opinione con alterne fortune. La mia moto è principalmente UTILE e funzionale. Deve tenere la strada ed essere facile da guidare. Io comprendo pienamente il fascino dell'"oggetto moto" comprendo si possa acquistare come puro status simbol non mi piace quando giornali e riviste diffondono idee sbagliate spacciando un "razzo interplanetario" per un docile carretto per andare al mercato .

INTRO

Pensavo di scrivere qui dei fatti personali e forse la storia della mia vita. Sebbene non abbia nulla da nascondere, concordo con una amica che troppe insidie si nascondono nella rete. Troppa gente che ti spia; mettere in piazza (meglio in rete) tanti particolari della propria vita privata potrebbe portare pericolose conseguenze. Ma il blog è partito. Dopo qualche riflessione vorrei dedicarlo a due argomenti che mi stanno a cuore: Le moto e i cavalli. Confido di trovare validi interlocutori