Grasso e Igroia sono i giudici candidati alle elezioni più famosi.
Nonostante il Fatto quotidiano continuo a ritenere i giudici terzi fra le parti anche nei loro vita pubblica.
Fra i due però le differenze sono evidenti.
Grasso, candidato nel PD ha mostrato in quasi tutte le occasioni (salvo alcune dichiarazioni schierate) un atteggiamento pacato e neutro, discreto vorrei dire.
Mi fa piacere che qualcuno abbia ricordato che è stato nominato all'Antimafia da Berlusconi.
Questo dice tanto sul suo equilibrio e discrezione.
Non sarei felice vederlo nuovamente con la tonaca ma lo vedo capace ancora di "terzietà".
Ingroia invece è di altra pasta. Da quando a sinistra gli hanno dato spago si comporta come se fosse il Che. Convinto forse che scoprire i segreti della mistica trattativa Stato-mafia, risolva tutti i problemi dell'Italia. Dimenticando che sono passati più di 20 anni e che molti dei protagonisti se non fossero politici sarebbero in pensione da parecchio.
Fin'ora non è stato un gran campione. Ha dato ascolto a pentiti molto equivoci; ha giocato con le intercettazioni del Presidente della Repubblica; ha commentato da vero TUPAMARO una sentenza della Corte Costituzionale.
Il ruolo che si è scelto ora va bene: fa il capopolo sguaiato di questa sinistra assurda e antica, sfrattata a buon diritto dal parlamento alle precedente.
Non so se verrà eletto, ma un giudice così non potrà mai più essere "Un giudice".
Nonostante il Fatto quotidiano continuo a ritenere i giudici terzi fra le parti anche nei loro vita pubblica.
Fra i due però le differenze sono evidenti.
Grasso, candidato nel PD ha mostrato in quasi tutte le occasioni (salvo alcune dichiarazioni schierate) un atteggiamento pacato e neutro, discreto vorrei dire.
Mi fa piacere che qualcuno abbia ricordato che è stato nominato all'Antimafia da Berlusconi.
Questo dice tanto sul suo equilibrio e discrezione.
Non sarei felice vederlo nuovamente con la tonaca ma lo vedo capace ancora di "terzietà".
Ingroia invece è di altra pasta. Da quando a sinistra gli hanno dato spago si comporta come se fosse il Che. Convinto forse che scoprire i segreti della mistica trattativa Stato-mafia, risolva tutti i problemi dell'Italia. Dimenticando che sono passati più di 20 anni e che molti dei protagonisti se non fossero politici sarebbero in pensione da parecchio.
Fin'ora non è stato un gran campione. Ha dato ascolto a pentiti molto equivoci; ha giocato con le intercettazioni del Presidente della Repubblica; ha commentato da vero TUPAMARO una sentenza della Corte Costituzionale.
Il ruolo che si è scelto ora va bene: fa il capopolo sguaiato di questa sinistra assurda e antica, sfrattata a buon diritto dal parlamento alle precedente.
Non so se verrà eletto, ma un giudice così non potrà mai più essere "Un giudice".
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