In questi giorni ho avuto l’occasione di rendermi conto di come certi artisti geniali in campi non di loro competenza siano piuttosto scarsi. La politica il deviatore principale.
Il primo caso riguarda il regista Ken Loach,
ho molto apprezzato i suoi film finché la ideologia politica non ha preso il sopravvento.
Le dichiarazioni di questi giorni ne sono lo specchio: “Il capitalismo ha i giorni contati”. È chiaro che sbarella.
Se è forte la crisi dei paesi Occidentali, primi potatori del virus "capitale", il Regista comunista riesce a non vedere come nei paesi emergenti a doppia cifra di pil in crescita come Cina, Brasile e India, il capitalismo sia ancora più forte ed anche selvaggio. Immediatamente dopo arriveranno altri paesi asiatici e africani con la stessa verve da capitale.
Lungi da essere finito, il capitalismo e in ARRIVO!
Il secondo caso è strettamente italiano
Ho sempre pensato che la commissione che ha assegnato il Nobel, a Dario Fò avesse “fumato” parecchio.
Mercoledì ho sentito in TV, durante un programma dedicato a Lucio Battisti, Claudio Martelli, leader socialista, raccontare di come Fo durante uno spettacolo si fosse scagliato contro il noto cantautore accusandolo di “borghesia” e “scarso impegno politico”; confondendo, fra l’altro, l’autore dei testi (Mogol) con quello delle musiche (Battisti).
Possiamo dire serenamente che il percorso politco di Fo è certamente molto controverso. Dalla militanza nelle squadracce fasciste, al passaggio Liberale, poi la deriva nella sinistra estrema apponendo firme nei peggiori manifesti radicali come quello contro il commissario Calabresi.
Fò capirà di teatro ma la sua stupidità politica e musicale è spaventosa.
Commenti