Non c'è dubbio che, nonostante le sconfitte, la sinistra abbia dominato culturalmente l'Italia negli ultimi 70 anni.
Surrettiziamente o meno tante delle idee sono finite nelle nostre case passando dalle scuole e dai media.
L'unico vero blocco c'è stato contro il comunismo più puro dell'abolizione della proprietà privata.
Il resto è filtrato; anche, per fortuna, dal pentimento delle maestranze ex-pci; cosa che ha portato fino alla recente vittoria schiacciante di Renzi.
Ora sono padroni dell'Italia e il premier non riuscirà a fermare le frange estreme.
Tutto questo ha portato il giusto sfogo di Feltri di pochi giorni fa: la sinistra ha rovinato il paese creando un clima di odio verso gli imprenditori. Aggiungerei che i cattolici hanno completato il quadro.
La Germania e la Gran Bretagna in modo diverso hanno aiutato e premiato chi creava lavoro e impresa, in Italia sono stati per tanto tempo "padroni" e "sfruttatori" a prescindere.
Nessuno conosce la "terza via" e la seconda (il comunismo) non funziona. In questo clima, con sindacati fortemente ideologizzati, l'imprenditoria italiana non ha mai veramente decollato.
Oggi, complice anche la crisi ma non solo, sono fortemente penalizzati anche tutti gli artigiani ed i piccoli imprenditori: non si può guadagnare poco. Per pagare i costi fissi d'impresa il guadagno deve essere almeno di 200 euro al giorno.
In questo clima chi vince sono i disonesti e gli squali. Niente di strano con un carico di tasse così alto.
Non c'è nessuna giustificazione in queste mie parole ma si potrebbe dire che siamo salvi grazie alla disonestà e persino alla mafia (i cui guadagni fanno PIL). La corruzione nasce anche dagli imprenditori che cercano scorciatoie non avendo possibilità sulla strada lecita. Gli onesti muoiono anche per questo sempre più in fretta.
La svolta dovrebbe venire da qui. Renzi deve diventare ancora più liberista e capire che senza impresa non c'è economia. Non ci possono essere nuove alitalie o ferrovie dello spreco e così via. Se uno è bravo, capace con idee innovative: deve poter guadagnare ed anche molto. Non lo si può punire all'eccesso con le tasse e/o colpevolizzarlo perché ricco.
Chi vuol fare impresa deve essere premiato e deve essergli garantita una strada libera e corretta nella concorrenza leale fra le imprese.
Non ci possono essere neppure le COOP a vivere in un mondo a parte, solo perché sono vicine al PD.
Ai lavoratori, senza ledere i loro diritti, si possono offrire premi d'impresa e partecipazioni limando però costi del lavoro e sperequazioni.
Surrettiziamente o meno tante delle idee sono finite nelle nostre case passando dalle scuole e dai media.
L'unico vero blocco c'è stato contro il comunismo più puro dell'abolizione della proprietà privata.
Il resto è filtrato; anche, per fortuna, dal pentimento delle maestranze ex-pci; cosa che ha portato fino alla recente vittoria schiacciante di Renzi.
Ora sono padroni dell'Italia e il premier non riuscirà a fermare le frange estreme.
Tutto questo ha portato il giusto sfogo di Feltri di pochi giorni fa: la sinistra ha rovinato il paese creando un clima di odio verso gli imprenditori. Aggiungerei che i cattolici hanno completato il quadro.
La Germania e la Gran Bretagna in modo diverso hanno aiutato e premiato chi creava lavoro e impresa, in Italia sono stati per tanto tempo "padroni" e "sfruttatori" a prescindere.
Nessuno conosce la "terza via" e la seconda (il comunismo) non funziona. In questo clima, con sindacati fortemente ideologizzati, l'imprenditoria italiana non ha mai veramente decollato.
Oggi, complice anche la crisi ma non solo, sono fortemente penalizzati anche tutti gli artigiani ed i piccoli imprenditori: non si può guadagnare poco. Per pagare i costi fissi d'impresa il guadagno deve essere almeno di 200 euro al giorno.
In questo clima chi vince sono i disonesti e gli squali. Niente di strano con un carico di tasse così alto.
Non c'è nessuna giustificazione in queste mie parole ma si potrebbe dire che siamo salvi grazie alla disonestà e persino alla mafia (i cui guadagni fanno PIL). La corruzione nasce anche dagli imprenditori che cercano scorciatoie non avendo possibilità sulla strada lecita. Gli onesti muoiono anche per questo sempre più in fretta.
La svolta dovrebbe venire da qui. Renzi deve diventare ancora più liberista e capire che senza impresa non c'è economia. Non ci possono essere nuove alitalie o ferrovie dello spreco e così via. Se uno è bravo, capace con idee innovative: deve poter guadagnare ed anche molto. Non lo si può punire all'eccesso con le tasse e/o colpevolizzarlo perché ricco.
Chi vuol fare impresa deve essere premiato e deve essergli garantita una strada libera e corretta nella concorrenza leale fra le imprese.
Non ci possono essere neppure le COOP a vivere in un mondo a parte, solo perché sono vicine al PD.
Ai lavoratori, senza ledere i loro diritti, si possono offrire premi d'impresa e partecipazioni limando però costi del lavoro e sperequazioni.
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