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Acc.! Sempre contro di loro



rom sinti
Da sinistra a destra: Gladiola Lacatus Lacramioara, Fiorello Miguel Lebbiati e Sabrina Milanovic

Pubblichiamo la lettera aperta ai media italiani inviata da undici giovani attivisti rom e sinti.

Siamo un gruppo di ragazze e ragazzi, Rom e Sinti. Alcuni di noi sono italiani, altri provengono da vari paesi europei, altri ancora sono nati in Italia ma di fatto sono sempre stranieri grazie all’accoglienza burocratica del nostro paese.
Tutti noi crediamo nell’onestà, nella giustizia, nei diritti e nei doveri di ogni essere umano; noi ci stiamo impegnando e formando come attivisti per dare voce al nostro popolo, fin ora rimasto legato e imbavagliato.
Vogliamo esprimervi una sensazione che stiamo vivendo in questo periodo, la sensazione si chiama PAURA. Sì paura, perché sono giorni, forse oramai mesi, che tv e giornali ci bombardano con messaggi che sostanzialmente dicono: “i Rom e i Sinti rubano, sono TUTTI delinquenti, vogliono vivere ai margini della società in baracche fatiscenti, non vogliono lavorare e nessuno di loro vuole studiare, ecc.”
Bene, mettendoci nei panni di chi non sa niente di questo antichissimo popolo, inizieremmo a crederci e inizieremmo a non volerli più nella nostra Italia. E se fossimo BAMBINI, che cosa impareremmo?Sicuramente, con un germoglio di odio nel cuore così potente e annaffiato bene tutti i giorni, da grande non solo odieremmo i Rom e i Sinti, ma saremo pronti a ucciderli, non per cattiveria ma per difenderci e per difendere la “Nostra” Italia dai cattivi e sporchi Rom e Sinti.
Il nostro pensiero va a tutti quei bambini che direttamente o indirettamente assimilano concetti senza alcun filtro, tramite i vari talk show, programmi d’intrattenimento e tg, che quotidianamente accompagnano alcuni momenti della giornata dei nostri figli.
LA PAURA è che questi ragazzi, e alcune persone per bene, gradualmente assimilino questi gravi concetti eche da un semplice pregiudizio cresca nel cuore della gente L’ODIO. Questo è un fatto grave, che non deve succedere, sarebbe da irresponsabili non fermarlo.
Quindi chiediamo a tutti i professionisti della comunicazione, di non macchiarsi di questa grave colpa, di non essere complici e artefici dell’istigazione all’ODIO, della PAURA e della distanza tra la gente.
Chiediamo di non essere usati dai vari politici nelle loro finte campagne elettorali, ma chiediamo a loro di agire insieme a “noi” Rom e Sinti per politiche di VERA inclusione sociale compartecipata.
Chiediamo di non essere usati dai vari giornalisti di turno scatenatori di ODIO e PAURA, per fare audience o vendere qualche copia in più.
Chiediamo a tutti i professionisti della comunicazione di ascoltare noi Rom e Sinti, perché abbiamo molte storie da raccontare sulla magnifica cultura millenaria del nostro popolo, così come sulle difficoltà che quotidianamente affrontiamo, nonostante non arrivino mai sulle prime pagine dei giornali.
Chiediamo di discutere con noi i perché di certe realtà e chiediamo di far emergere le fallimentari politiche di ghettizzazione subite da nostro popolo, molte delle quali emerse negli ultimi tempi.
Vostro è l’Onore e il Dovere di raccontare i fatti, voi siete coloro che danno gli strumenti alle masse per capire e agire. Siate portatori di giustizia sociale. Date voce anche alle positività e alle tantissime storie di normalità, oscurate dall’ e nell’ODIO mediatico.
Chiediamo verità.
Chiediamo dignità.
Per il nostro popolo.
Con questa lettera chiediamo ufficialmente il vostro IMPEGNO per fare luce e dare voce al nostro popolo, noi vi offriamo il nostro. Insieme possiamo e dobbiamo scrivere una nuova pagina.
Da oggi è ufficiale, potete contattarci quando volete.
Grazie.
In fede
Lebbiati Fiorello Miguel, sinto, rom, 33 anni, Capannori (Lucca), italiano
Lebbiati Joselito, rom, sinto, 32 anni, S. Alessio (Lucca), italiano
Cavazza Damiano, sinto, Nave Lucca, 32 anni, italiano
Lacatus Lacramioara Gladiola , rom, 21 anni, Roma, rumena
Nedzad Husovic, rom, 24 anni, Roma, nato in Italia ma senza cittadinanza
Raggi Serena, sinta, 26 anni, Bologna, italiana
Barbetta Dolores, rom, 29 anni, Melfi, italiana
Nikolic Ivana, rom, 23 anni, Torino, serba e croata
Dobreva Sead, rom, 32 anni, Rovigo, serbo
Milanovic Sabrina, rom 25 anni, San Nicolo D’Arcidano (OR)
Salkanovic Pamela, rom 17 anni ,nata a Roma, ma senza cittadinanza
INFORMAZIONI DI CONTATTO:
lebbiati.fiorello@gmail.com;  tel. 334/7631636; 340/7954281

Pubblicazione convinta la mia colta dal blog dell'Associazione 21 luglio
Avrei solo alcuni appunti.
La "cultura" ROM ecc. non è accettabile in tutto e per tutto in quanto cultura diversa.
Il nomadismo difficilmente oramai è economicamente sostenibile.
L'integrazione ha significati ambivalenti ed invece, per una strana politica sinistrosa, pare che siano solo gli italiani a dovere qualcosa ai Rom e Sinti.
Non si può, in nome dell'integrazione a tutti i costi chiudere gli occhi su ciò che accade nei campi.
Non si può permettere che le  vengano ridotti ciclicamente in discariche. Non possiamo neppure tollerare che divengano laboratori, inquinanti, per il recupero di metalli rubati.
Questi giorni parla tanto di nuove norme contro l'evasione fiscale; è fondamentale che si scopra come in quei campi, certi soggetti, viaggino con macchinoni e contemporaneamente chiedano soldi per i libri dei figli a scuola e si facciano pagare l'energia elettrica.

È verissimo, c'è diffidenza.
Troppo spesso il loro stile di vita non aiuta a rimuoverla.









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