La Sardegna si avvia verso il completamento del grandioso progetto sanitario della giunta Pigliaru.
L'autore è il prode assessore Arru, colui che vorrebbe sostituire gli emigranti sardi con gli immigranti africo-orientali.
Un'idea curiosa ribadita dal presidente dell'assemblea regionale Ganau.
Il progetto per una sanità più sostenibile ed economica prevede una ASL unica per tutta l'isola e l'accorpamento di ospedali e servizi in un numero minore di strutture.
La ASL unica sta arrivando al traguardo, mentre per il resto del progetto ci vorrà ancora tempo.
Ci saranno fortissime tensioni sociali sopratutto quando chiuderanno i piccoli ospedali sperduti e lontani dalle città.
Un forte scompenso ci sarà quando verrà ultimato l'ospedale olbiese San Raffaele; data la sua grandezza si prevedono numerose assunzioni; per mantenere congruo, per la legislazione attuale, il numero di addetti sanitari rispetto alla popolazione residente saranno necessari numerosi licenziamenti in altri siti.
Ci sarà da divertirsi con i sindacati e i prevedibili scioperi.
Nel frattempo si lavora spostando ed accorpando reparti nei presidi cittadini.
È di oggi un articolo dell'Unione Sarda che racconta di un reparto dell'ospedale Binaghi interamente restaurato e mai utilizzato.
La spesa (non reperibile nel web) si sarà aggirata intorno al 3/400.000 euro;
Interamente buttati nel cesso.
Infatti il citato presidio non utilizzerà mai le stanze per la degenza perché è destinato a diventare un poli-ambulatorio.
Sono certo che l'assessore e il presidente sanno quel che fanno.
Sicuramente questi 400.000 saranno risparmiati con i nuovi assetti, così come i recenti e costosi aggiornamenti al reparto rianimazione dell'ospedale Marino che sarà presto abbandonato.
Saranno forse recuperati anche i soldi dei tunnel sotterranei dell'ospedale SS Trinità abbandonati per via di un progetto completamente sballato e ora dimora di topi e tossicodipendenti.
Certo non si spiega l'irritazione della direzione sanitaria per un articolo assolutamente obiettivo e concreto.
L'autore è il prode assessore Arru, colui che vorrebbe sostituire gli emigranti sardi con gli immigranti africo-orientali.
Un'idea curiosa ribadita dal presidente dell'assemblea regionale Ganau.
Il progetto per una sanità più sostenibile ed economica prevede una ASL unica per tutta l'isola e l'accorpamento di ospedali e servizi in un numero minore di strutture.
La ASL unica sta arrivando al traguardo, mentre per il resto del progetto ci vorrà ancora tempo.
Ci saranno fortissime tensioni sociali sopratutto quando chiuderanno i piccoli ospedali sperduti e lontani dalle città.
Un forte scompenso ci sarà quando verrà ultimato l'ospedale olbiese San Raffaele; data la sua grandezza si prevedono numerose assunzioni; per mantenere congruo, per la legislazione attuale, il numero di addetti sanitari rispetto alla popolazione residente saranno necessari numerosi licenziamenti in altri siti.
Ci sarà da divertirsi con i sindacati e i prevedibili scioperi.
Nel frattempo si lavora spostando ed accorpando reparti nei presidi cittadini.
È di oggi un articolo dell'Unione Sarda che racconta di un reparto dell'ospedale Binaghi interamente restaurato e mai utilizzato.
La spesa (non reperibile nel web) si sarà aggirata intorno al 3/400.000 euro;
Interamente buttati nel cesso.
Infatti il citato presidio non utilizzerà mai le stanze per la degenza perché è destinato a diventare un poli-ambulatorio.
Sono certo che l'assessore e il presidente sanno quel che fanno.
Sicuramente questi 400.000 saranno risparmiati con i nuovi assetti, così come i recenti e costosi aggiornamenti al reparto rianimazione dell'ospedale Marino che sarà presto abbandonato.
Saranno forse recuperati anche i soldi dei tunnel sotterranei dell'ospedale SS Trinità abbandonati per via di un progetto completamente sballato e ora dimora di topi e tossicodipendenti.
Certo non si spiega l'irritazione della direzione sanitaria per un articolo assolutamente obiettivo e concreto.
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