Meraviglioso programma su Sky su '68.
Interviste ai protagonisti
Nessuno che dica la verità
Certo è stata forzata la mano ad una società troppo ferma in certi valori del passato.
Molte cose positive troppe negative e paghiamo ancora oggi le conseguenze.
In qualche modo ho vissuto e apprezzato certi valori positivi venuti da quel periodo ma ho sempre capito che qualche vizio si nascondeva
Il '68 italiano è stato viziato dal comunismo che dilagava e da quell'ideologia gramsciana tanto sbagliata quanto interessate
È stato questo il vizio grave del periodo italiano delle rivolte.
Per il comunismo attuale come quello del passato tutto è funzionale al risultato.
Così facevano il tifo per la violenza; prima appoggiavano i ragazzi che occupavano e devastavano scuole e università, poi i "compagni che sbagliano" delle BR, per poi tirarsi indietro al momento del disastro finale del sequestro Moro.
La meravigliosa "società migliore" agognata in tutte le manifestazioni era quella dell'Unione Sovietica. Del resto mi ricordo benissimo tanti gli slogan: "Lenin, Stalin, Mao Tse Tung!"; "Ci piace di più Almirante a testa in giù".
Tutti contro la polizia - tanto da volerla disarmata, come oggi la Boldrini - ma pronti a farsi proteggere quando la situazione non è favorevole come fece proprio Capanna (uno degli intervistati) da bravo vigliacco.
Ecco volevano affossare la DC di Fanfani per portarci dritti, dritti verso il comunismo dei paesi dell'est.
Il muro di Berlino sarebbe caduto con estrema violenza anche sulle nostre teste.
Di tutto questo nel documentario non c'è nulla.
Orribili le parole ipocrite dell'ideologo delle BR, Toni Negri.
Solo ragazzi che desideravano un mondo migliore e che sfilavano pacificamente per strada.
Un documentario fuori dalla realtà, una vergogna faziosa tutta italiana
Interviste ai protagonisti
Nessuno che dica la verità
Certo è stata forzata la mano ad una società troppo ferma in certi valori del passato.
Molte cose positive troppe negative e paghiamo ancora oggi le conseguenze.
In qualche modo ho vissuto e apprezzato certi valori positivi venuti da quel periodo ma ho sempre capito che qualche vizio si nascondeva
Il '68 italiano è stato viziato dal comunismo che dilagava e da quell'ideologia gramsciana tanto sbagliata quanto interessate
È stato questo il vizio grave del periodo italiano delle rivolte.
Per il comunismo attuale come quello del passato tutto è funzionale al risultato.
Così facevano il tifo per la violenza; prima appoggiavano i ragazzi che occupavano e devastavano scuole e università, poi i "compagni che sbagliano" delle BR, per poi tirarsi indietro al momento del disastro finale del sequestro Moro.
La meravigliosa "società migliore" agognata in tutte le manifestazioni era quella dell'Unione Sovietica. Del resto mi ricordo benissimo tanti gli slogan: "Lenin, Stalin, Mao Tse Tung!"; "Ci piace di più Almirante a testa in giù".
Tutti contro la polizia - tanto da volerla disarmata, come oggi la Boldrini - ma pronti a farsi proteggere quando la situazione non è favorevole come fece proprio Capanna (uno degli intervistati) da bravo vigliacco.
Ecco volevano affossare la DC di Fanfani per portarci dritti, dritti verso il comunismo dei paesi dell'est.
Il muro di Berlino sarebbe caduto con estrema violenza anche sulle nostre teste.
Di tutto questo nel documentario non c'è nulla.
Orribili le parole ipocrite dell'ideologo delle BR, Toni Negri.
Solo ragazzi che desideravano un mondo migliore e che sfilavano pacificamente per strada.
Un documentario fuori dalla realtà, una vergogna faziosa tutta italiana
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