Dopo la morte in Iran della ragazza per velo mal messo
pareva che la sinistra italiana, coi soliti riti di piazza, si fosse accorta delle storture di una religione farlocca immutata e immutabile da 1500 anni
Nel paese mediorientale intanto le proteste continuano e la polizia iraniana non fa sconti
Per alcune settimane ho gioito di questa improvvisa sveglia della sinistra che pareva ammorbata sulle posizioni islamiche, legata per motivi misteriosi, a dei dettati religiosi in totale antitesi rispetto ai "progressisti" nostrani.
A ben vedere, la Boldrona, che aveva definito il velo "una usanza da rispettare" non ha espresso verbo, nonostante le tantE mortE, forse ha voluto evitare figuracce e commenti giustamente salaci.
Oggi mi sono reso conto che in tutto questo pullulare di solidarietà verso le donne iraniane c'è il trucco: non si nomina mai l'Islam e la Repubblica Islamica. Non si fa mai veramente cenno al perché le donne sono COSTRETTE a portare il velo.
In passato avevo sentito esponenti noti sinistro-islamiche giustificare persino il burqa
Ora nessuno punta il dito realmente sulle condizioni della donna nei paesi arabi-islamici dove è consentito ripudiare la moglie (e non il contrario) e picchiarla ma secondo le indicazioni degli Imam.
Qui si fanno tante storie per un partito conservatore arrivato al governo -proprio con la grandissima novità di una donna alla guida - ma non si fa mai cenno agli orrori commessi sulle donne in nome e per conto di Allah.
Faccio notare che l'Islam non è mai stato citato neppure quando una ragazza, in Italia, è stata trucidata dalla propria famiglia perché non seguiva più le tradizioni e i dettami regioni.
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