Filippo Turetta è un pazzo omicida. Ancora questi giorni, a quasi un mese dal femminicidio di Giulia si parla del suo orribile gesto.
Pare ci sia stata anche premeditazione, a naso, non avrei dubbi neppure io visto che si è portato all'appuntamento coltello e nastro adesivo.
Turetta inqualificabile. Apparentemente normale, da una famiglia normale e neppure "patriarcale"...
Era ossessionato, forse complessato, possessivo con una mentalità deviata. Andava all'università, quindi è difficile credere che non avesse chiare le conseguenze del suo gesto.
Era qui di giovane, non giovanissimo, ma compreso in questa strana generazione lontanissima dalla guerra, dalle privazioni, che nasce e vive sui social.
Nei dibattiti si sente dire che oggi i figli vengono accontentati di tutto e non conoscono il rifiuto. Fanno quindi fatica a accettare gli addii.
Posso pensare che sia un quadro realistico.
Non mi piacciono le conseguenze, le reazioni. Sembrano quelle dei tifosi di una squadra di calcio, prima in classifica che perde 4 a 0. Tutti vogliono cacciare: allenatore, presidente, calciatori. È il tifo del giorno dopo della delusione forte che non tiene conto del tutto.
Se è vero che questi ragazzi (quale generazione non lo è stata) adolescenti o vicino, sono confusi e disorientati, guardando le statistiche, i femminicidi, comprendono tutte le età, persino gli ultra ottantenni (quindi quelli nati appena dopo la seconda guerra mondiale).
Però il governo sulla spinta emotiva programma "lezioni di sentimento", "garanti delle lezioni di sentimento", caricando sulla scuola nuovi inutili programmi e burocrazia di cui non sentiva certo bisogno.
Meglio una educazione sentimentale integrata nei normali e consueti programmi scolastici, basata su esempi e ragionamenti, senza formule, dogmi e libri.
Sopratutto non è una generazione di assassini!
Molte colpe sono dei genitori di tanti generi e specie.
Allora è una questione statistica di intelligenza e di varietà di questo genere umano.
Conosco tanti amici, genitori che hanno educato i figli nel modo giusto, studiosi e con i problemi di tutti ma capaci di affrontarli. Genitori che hanno perso l'eccesso di autoritarismo del passato e hanno usato un giusto mix di concessioni e privazioni.
In realtà nessuno sa fare il genitore a priori, usa la propria esperienza e impara andando avanti.
Erano così anche i miei che, per quel che mi riguarda, posso definire eccellenti, ma di cui avevo e ho ben chiari difficoltà e difetti.
Perfetti sono pochissimi ma la piramide dell'eccellenza, o quasi, si potrebbe definire meglio quasi con un rombo pentagonale
La base è quella del disastro sociale dove genitori problematici e disadattati diseducano i figli a cui i servizi sociali non bastano per arginare i danni. In mezzo ci sono tutti quelli che navigano a vista fra sentimento e ignoranza (in basso) benessere e stupidità (appena sopra) che però si mescolano con risultati non sempre certi e esaltanti.
Si potrebbe fare un'analisi sociologica, la lascio a chi ha studiato di più, sperando che non sia troppo didascalico.
Tirando le somme, le colpe dei femminicidio sono sparse qui e là nella nostra epoca. Certo siamo tutti più spaventati, non sembra bello il futuro e facciamo tutti meno figli. Forse abbiamo le idee un po' più chiare e maggior rispetto per le vite di chi verrà, dopo di noi evitando di moltiplicarci a caso sperando nella statistica.
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