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Governare la Sardegna è un casino

 In questi giorni di post-elezioni regionali in Sardegna mi è capitata sotto gli occhi la lista degli assessori della Giunta "Pigliaru", che ha governato l'Isola prima di Solinas.

IMPRESSIONANTE

Raramente - dovrei scavare nel passato ma sembri un caso unico - si è vista una giunta con tanti titoli e tante professionalità. Giustamente era chiamata la "Giunta dei Professori"

Non mi era capitato però di leggere questo lungo elenco di qualifiche anche internazionali.

In precedenza ho sempre considerato il governo Soru come una grande occasione perduta. Renato imprenditore e un po' dittatore sembrava l'ideale per sistemare questioni irrisolte da sempre.

Invece le buone intenzioni ideali si sono trasformate tutte o quasi in piccoli disastri:
Ha distrutto la Formazione 
Ha distrutto l'Istituto di Incremento Ippico della Sardegna
Ha comprato 20 super-treni inutilizzabili sulle nostre pessime strade ferrate 
Ha ridotto la grande promozione della Sardegna a un simpatico Logo colorato

l'elenco è lungo. 

Poi è stato fatto fuori dai suoi stessi alleati che lo odiavano più degli avversari.

Cappellaci era passato incolore e insapore per le poltrone sarde, con più di un sospetto che avesse curato po' troppo i propri interessi.

Quindi la giunta Pigliaru? Doveva essere il momento alto, di riscatto con tanti elementi capaci.
Invece le uniche cose che si ricordano di Francesco e i suoi titolati sono solo buchi nell'acqua.
Dal mio punto di vista la nota veramente stonata è l'appartenenza in gioventù del presidente a "Lotta Continua"
A partire dalla "Sanità" e il suo tentativo di riforma che ha sparigliato le carte, mandato nel panico i dirigenti regionali, creato solo problemi con al ASL unica e il velleitario tentativo di spostare tutto a Sassari.
Nessuna vera riforma dell'Autonomia.
Decisione SCELLERATA di rinunziare alla condotta del Gas dall'Algeria - dopo diversi anni di governo - a favore di un trasporto via nave. Oggi niente è stato realizzato poiché i centri di "rigassificazione" e le relative condotte, sono avversati ferocemente da enti locali e ambientalisti. 

Poi è arrivato Solinas, il cicciobello. Invisibile o quasi in campagna elettorale, ha procrastinato questa sua incapacità di comunicare ai sardi le attività della sua amministrazione. 
I risultati non sono stati eclatanti ma neppure disastrosi come hanno urlato le sinistre in campagna elettorale.
Incredibilmente si è distinto l'assessore che sembrava il più improbabile: Gianni Chessa.
Vittima di scherno in tutti i social, è stato il più attivo di tutti. Da assessore al turismo ha spaziato in tutti gli ambiti, promuovendo concretamente il turismo lento dei "cammini", portando in Sardegna un numero incredibile di avvenimenti sportivi di carattere mondiale. La pecca maggiore è stata quella di rinunciare a una fase della Coppa America di vela, con alcuni tratti oscuri ancora da chiarire.
Certo non è laureato è il suo linguaggio è a volte improbabile ma ci ha creduto fino in fondo e si è impegnato realmente.

Cicciobello invece ha lasciato più di un dubbio, con diversi provvedimenti giudiziari a suo carico. Certo sono tutti da chiarire ma l'impressione non è certo buona.

Ora arriva un'armata brancaleone guidata da quei "scappati di casa" dei Grillini. Alessandra Todde sembra preparata ma, dai suoi discorsi resta solo fuffa. C'è di tutto: ambientalisti, sinistra estrema, Piddini, pensare a un governo pacifico che sappia portare a termine obiettivi precisi è onestamente difficile.

Todde ha detto che il 50% della sua giunta sarà formata da persone competenti. Il dubbio è che per il restante siano -  come tante volte, proprio per i 5Stelle -  INCOMPETENTI.

Per ora tremiamo al pensiero che la ragioniera "Balcone fiorito", record di preferenze e incompetenze, diventi Assessore alla Sanità.



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