Il Sardismo non è nato ieri.
Nonostante le invasioni e dominazioni subite dall'isola nei secoli, i sardi hanno saputo mantenere orgoglio e tradizioni; linguE sardE comprese.
Già perché il sardo è diviso in tanti dialetti diversi fra loro.
Qualche tempo fa da una radio locale, un giornalista di cui non ho molta stima, commentava le parole di uno studioso sardo sull'autonomia e l'indipendenza: "bisogna capire quanti sardi parlano l'inglese", asseriva provocatoriamente.
Il giornalista, senza capire l'ironia, la provocazione e la realtà concreta di questa affermazione, urlava più volta dalla radio: "l'inglese? Per l'indipendenza e l'autonomia conta il sardo; non l'inglese!!".
Questo è il lato idiota del sardismo; la cultura isolazionistica che combatto e che ci farebbe morire presto TUTTI di fame.
Non sarebbe necessario spiegarlo ma viste le reazioni del giornalista...
In caso di forte autonomia o indipendenza, il sardo - che nell'isola viene parlato fluentemente solo da una minoranza - lo impareremo. La Sardegna Stato renderà la propria lingua (ma non si sa quale) obbligatoria a scuola come prima materia, di sicuro.
Il problema si sposta altrove; Con i capi di stato, i turisti, gli operatori commerciali internazionali, è indispensabile l'inglese ed una cultura economica che superi la provincia agro-pastorale.
Il sardo si parlerà in famiglia. Ma già nelle manifestazioni tradizionali folk sarà necessario parlare con i turisti in altre lingue.
Se vogliamo vendere i nostri prodotti, se non vogliamo farci rapinare da mediatori internazionali dobbiamo avere una cultura internazionale, quindi conoscere l'iglese; anche quando le transazioni si fanno attraverso la rete.
Quindi l'inglese è e sarebbe INDISPENSABILE per poter provare a creare un'economia autonoma sostenibile.
Il Sardo è identità l'inglese il motore per l'autonomia e l'IDENTITA'
Chiuderci nei nostri dialetti provinciali impedirebbe persino ad un campidanese di capire un gallurese o un barbaricino; fatto salvo inventare un "esperanto sardo" che comunque sarebbe diverso da tutte le lingue parlate oggi: al diavolo le tradizioni!!
Caro giornalista, tu sei il peggio di questa isola che non ha necessità di gente come te,
Nonostante le invasioni e dominazioni subite dall'isola nei secoli, i sardi hanno saputo mantenere orgoglio e tradizioni; linguE sardE comprese.
Già perché il sardo è diviso in tanti dialetti diversi fra loro.
Qualche tempo fa da una radio locale, un giornalista di cui non ho molta stima, commentava le parole di uno studioso sardo sull'autonomia e l'indipendenza: "bisogna capire quanti sardi parlano l'inglese", asseriva provocatoriamente.
Il giornalista, senza capire l'ironia, la provocazione e la realtà concreta di questa affermazione, urlava più volta dalla radio: "l'inglese? Per l'indipendenza e l'autonomia conta il sardo; non l'inglese!!".
Questo è il lato idiota del sardismo; la cultura isolazionistica che combatto e che ci farebbe morire presto TUTTI di fame.
Non sarebbe necessario spiegarlo ma viste le reazioni del giornalista...
In caso di forte autonomia o indipendenza, il sardo - che nell'isola viene parlato fluentemente solo da una minoranza - lo impareremo. La Sardegna Stato renderà la propria lingua (ma non si sa quale) obbligatoria a scuola come prima materia, di sicuro.
Il problema si sposta altrove; Con i capi di stato, i turisti, gli operatori commerciali internazionali, è indispensabile l'inglese ed una cultura economica che superi la provincia agro-pastorale.
Il sardo si parlerà in famiglia. Ma già nelle manifestazioni tradizionali folk sarà necessario parlare con i turisti in altre lingue.
Se vogliamo vendere i nostri prodotti, se non vogliamo farci rapinare da mediatori internazionali dobbiamo avere una cultura internazionale, quindi conoscere l'iglese; anche quando le transazioni si fanno attraverso la rete.
Quindi l'inglese è e sarebbe INDISPENSABILE per poter provare a creare un'economia autonoma sostenibile.
Il Sardo è identità l'inglese il motore per l'autonomia e l'IDENTITA'
Chiuderci nei nostri dialetti provinciali impedirebbe persino ad un campidanese di capire un gallurese o un barbaricino; fatto salvo inventare un "esperanto sardo" che comunque sarebbe diverso da tutte le lingue parlate oggi: al diavolo le tradizioni!!
Caro giornalista, tu sei il peggio di questa isola che non ha necessità di gente come te,
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