Grillo contro il politicamente corretto - Ma la sincerità non può essere libertà d'insulto
Questo il commento di Severgnini al commento di Grillo che richiede il politicamente scorretto come simbolo di informazione corretta e veritiera.
Chi non ha i paraocchi si sarà accorto che la libertà di insulto in Italia va da 20 anni in una sola direzione; non solo gli insulti verso Berlusconi non sono mai osteggiati o blanditi dalla parte sinistra della politica.
Grillo arriva ultimo o quasi. Lui richiede il politicamente scorretto dopo che gli insulti sono volati in nutriti stormi attraverso tutti i media dalla TV alla rete e persino al cinema.
Lui ha messo le numerose ciliegine sulla torta nei suoi spettacoli e poi nel suo blog.
Cosa esattamente reclami non si sa. Grillo insulta ed è la sua arma politica più forte, quella che crea più clamore ed alla fine più consensi da parte di chi è stanco di una politica inutile.
Tutto questo non è rimasto confinato agli addetti ai lavori, politici e giornalisti, ma ha influenzato tutto il popolo della rete che fra blog e social network può finalmente sfogarsi.
Il fenomeno più diffuso è il morso alla gola violento e subitaneo. La famosa democrazia diretta si realizza in un continuo attacco a continuo e a qualunque cosa si muova.
A volte non è sufficiente neppure un alleggerimento della pressione fiscale per evitare che qualcuno abbia da dire o protestare; usare forte sarcasmo e persino insultare.
Siamo tutti pronti ad addentare il nemico alla gola senza mai pensare che non possono esistere leggi valide e vantaggiose per tutti e senza avere visioni in prospettiva.
L'importante è salvare il proprio orticello. Le lobbies più forti, temute, come giudici e giornalisti, mordono sempre più forte insieme ai loro FAN che non pensano mai al bene comune,
In questo scenario, un governo, qualunque governo, deve essere fortissimo e determinatissimo.
Ogni debolezza, ogni concessione, crea altri scompensi e sempre nuove proteste.
Fare delle riforme in questo clima è impossibile e l'Italia è condannata al nuovo medioevo.
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