Marino e la busta paga: «Solo 4.500 € » Gli altri sindaci: a noi basta
Il Sindaco di Roma, Marino si trova in busta paga molto meno di quel che si aspettasse.
Ovviamente queste sue dichiarazioni hanno scatenato la solita ridda di proteste.
La crisi la povertà crescente, il populismo "creposo" di Grillo di fronte a queste notizie fanno insorgere la rete.
Purtroppo devo dire che ha ragione.
A molti 4.500 euro possono sembrare tanti; molti di più di quelli che percepiscono tanti operai, manovali, impiegati che lavorano tutti i santi giorni con diligenza.
Il sindaco, per quanto sia un dipendente comunale precario (dura solo 5 anni), è un dirigente ed assume in se moltissime responsabilità; manovra grandi quantità di danaro; soprattutto nel caso del Sindaco della Capitale.
Marino è un chirurgo, pare bravo; quindi le sue entrate mensili andavano ben al di là di questo nuovo stipendio. Certo non è bello sentire quello parole da chi si scagliava contro la casta ed i costi della politica: almeno c'è una forte contraddizione.
Se si possono comprendere le reazioni dell'Italia basata sull'invidia di converso sono necessari altri ragionamenti.
È sufficiente il "bene comune" per portare ad abbassare, in modo radicale, il tenore di vita di un personaggio di successo e di dimostrate capacità, per dedicarsi alla politica?
Forse si, ma non è il ragionamento di tanti e Marino ne è la dimostrazione.
Questa situazione allontana molte persone valide e capaci dalla possibilità di amministrare la cosa pubblica.
E c'è anche il rovescio della medaglia.
Molti si buttano in politica non avendo possibilità di guadagnare altrimenti, considerando l'amministrazione pubblica una "sistemazione".
Non avendo soldi, arrivano a quelle cariche pronti a rimpolpare il proprio cachet con affari non sempre limpidi; mentre altri si rendono inclini alla corruzione, dato il grande flusso di danaro che si trovano a gestire.
Si tratta di trovare degli equilibri abbandonando l'anti-casta pregiudiziale, ragionando sull'interno sistema. Forse così potremmo avere dei sindaci migliori.
Il Sindaco di Roma, Marino si trova in busta paga molto meno di quel che si aspettasse.
Ovviamente queste sue dichiarazioni hanno scatenato la solita ridda di proteste.
La crisi la povertà crescente, il populismo "creposo" di Grillo di fronte a queste notizie fanno insorgere la rete.
Purtroppo devo dire che ha ragione.
A molti 4.500 euro possono sembrare tanti; molti di più di quelli che percepiscono tanti operai, manovali, impiegati che lavorano tutti i santi giorni con diligenza.
Il sindaco, per quanto sia un dipendente comunale precario (dura solo 5 anni), è un dirigente ed assume in se moltissime responsabilità; manovra grandi quantità di danaro; soprattutto nel caso del Sindaco della Capitale.
Marino è un chirurgo, pare bravo; quindi le sue entrate mensili andavano ben al di là di questo nuovo stipendio. Certo non è bello sentire quello parole da chi si scagliava contro la casta ed i costi della politica: almeno c'è una forte contraddizione.
Se si possono comprendere le reazioni dell'Italia basata sull'invidia di converso sono necessari altri ragionamenti.
È sufficiente il "bene comune" per portare ad abbassare, in modo radicale, il tenore di vita di un personaggio di successo e di dimostrate capacità, per dedicarsi alla politica?
Forse si, ma non è il ragionamento di tanti e Marino ne è la dimostrazione.
Questa situazione allontana molte persone valide e capaci dalla possibilità di amministrare la cosa pubblica.
E c'è anche il rovescio della medaglia.
Molti si buttano in politica non avendo possibilità di guadagnare altrimenti, considerando l'amministrazione pubblica una "sistemazione".
Non avendo soldi, arrivano a quelle cariche pronti a rimpolpare il proprio cachet con affari non sempre limpidi; mentre altri si rendono inclini alla corruzione, dato il grande flusso di danaro che si trovano a gestire.
Si tratta di trovare degli equilibri abbandonando l'anti-casta pregiudiziale, ragionando sull'interno sistema. Forse così potremmo avere dei sindaci migliori.
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