Era facile comprendere che Virgina Raggi, oltre la sua sicumera, avrebbe avuto pesantissimi guai nel gestire un comune come Roma.
Ho detto subito che non era la persona giusta, come non lo era la Meloni.
Virginia mi è parsa subito una persone intelligente e attiva, meglio di certi compagni di partito, ma troppo sicura di domare Roma senza esperienza e con una struttura di partito ridicola; oggi paga soprattutto per questo secondo aspetto.
Grillo ha sempre giurato su i suoi ma ha mandato in parlamento persone non qualificate e non all'altezza.
Quando ho sentito che Di Maio era il Primo Ministro candidato mi è venuto un brivido lungo la schiena.
Mi è apparso subito un poverino inadatto a quel ruolo; una specie di democristo-moderno che provava a stemperare il M5S per adattarlo ad un modo di governare possibile; impossibile però per un partito come il suo (anche se vuole chiamarsi "movimento").
Ho letto nei suoi occhi e nelle sue parole lo scarso livello e spessore.
La figuraccia della "mail mal letta" e del congiuntivo sballato in pieno comizio sono solo una piccola conferma.
Gli osservatori hanno letto nelle parole di Grillo una specie di passaggio di consegne da Di Maio a Di Battista, nuovo leader per la carica di primo ministro.
Certo, spero bene che questa disgrazia non accada mai per gli Italiani e per l'Europa intera.
Di Battista è un capetto ciarlatore che organizza bene le sue parole che distribuisce a piene mani
Parla di tutto basta che sia, non importa che ne sappia qualcosa basta organizzare bene i periodi e insultare qualcuno alla fine o evocare qualche complotto internazionale o interplanetario.
Non importa che il tutto sia esattamente connesso con la realtà.
Una mente piccola che negli anni 60/70 avrebbero distrutto in qualunque assemblea scolastica.
Ora però l'hanno mandato -poverinoi!- in parlamento.
Di Maio non sarebbe riuscito a domare i suoi. Avrebbe ceduto sotto le mannaie populiste confusionarie dei suoi eterogenei compagni di movimento.
Di Battista può fare di peggio. È arrogante e presuntuoso. Può agire e fare moltissimi danni.
tanti quanti non ne possiamo immaginare.
Ho detto subito che non era la persona giusta, come non lo era la Meloni.
Virginia mi è parsa subito una persone intelligente e attiva, meglio di certi compagni di partito, ma troppo sicura di domare Roma senza esperienza e con una struttura di partito ridicola; oggi paga soprattutto per questo secondo aspetto.
Grillo ha sempre giurato su i suoi ma ha mandato in parlamento persone non qualificate e non all'altezza.
Quando ho sentito che Di Maio era il Primo Ministro candidato mi è venuto un brivido lungo la schiena.
Mi è apparso subito un poverino inadatto a quel ruolo; una specie di democristo-moderno che provava a stemperare il M5S per adattarlo ad un modo di governare possibile; impossibile però per un partito come il suo (anche se vuole chiamarsi "movimento").
Ho letto nei suoi occhi e nelle sue parole lo scarso livello e spessore.
La figuraccia della "mail mal letta" e del congiuntivo sballato in pieno comizio sono solo una piccola conferma.
Gli osservatori hanno letto nelle parole di Grillo una specie di passaggio di consegne da Di Maio a Di Battista, nuovo leader per la carica di primo ministro.
Certo, spero bene che questa disgrazia non accada mai per gli Italiani e per l'Europa intera.
Di Battista è un capetto ciarlatore che organizza bene le sue parole che distribuisce a piene mani
Parla di tutto basta che sia, non importa che ne sappia qualcosa basta organizzare bene i periodi e insultare qualcuno alla fine o evocare qualche complotto internazionale o interplanetario.
Non importa che il tutto sia esattamente connesso con la realtà.
Una mente piccola che negli anni 60/70 avrebbero distrutto in qualunque assemblea scolastica.
Ora però l'hanno mandato -poverinoi!- in parlamento.
Di Maio non sarebbe riuscito a domare i suoi. Avrebbe ceduto sotto le mannaie populiste confusionarie dei suoi eterogenei compagni di movimento.
Di Battista può fare di peggio. È arrogante e presuntuoso. Può agire e fare moltissimi danni.
tanti quanti non ne possiamo immaginare.
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