Circola questi giorni un video di un presidio in territorio di Selargius (CA) per evitare la costruzione di una centrale Terna che connetterà molti paesi e sarà anche una base di accumulo delle energie prodotte dalle rinnovabili.
In contemporanea un post che racconta quanto siano ingombranti e costose le pale eoliche.
Posto che, per ora, non è possibile realizzare delle centrali a fusione nucleare, che darebbero tutta l'energia di cui abbiamo bisogno, ancora una volta mi domando come vogliamo tirare avanti.
No alle fossili, nemmeno al metano, No alle rinnovabili: niente pale, niente pannelli, niente accumulo.
La centra a carbone di Porto Torres, molto inquinante, verrà chiusa. Solo il COVID e la guerra in Ucraina ne hanno rimandato la dismissione.
A parte certe scritte assurde sui muri "BASTA COL IL TURISMO: INQUINA", morta l'industria nell'isola, resta l'agricoltura, oggi in crisi con conseguenti dure proteste.
Di cosa vivremo? Come accenderemo le luci in casa nostra? Come potremo restare in contatto con un mondo sempre più connesso?
Capisco gli ecologisti ma i compromessi sono necessari. Da qualche parte bisogna cedere.
Certo è necessario evitare le speculazioni sulle rinnovabili e fare di tutto per salvaguardare il territorio. Però dove sono le soluzioni economiche? Come vogliono far vivere l'isola?
Alle volte l'ecologismo spinto mi pare non tenga conto delle necessità vitali di questa società sovrappopolata che deve dare da campare a tutti. Non si può credere e sperare che "comutisticamente" tutto venga sostenuto da uno Stato mai capace di gestire aziende.
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