Paolo Truzzu esce da questa tornata elettorale con le ossa rotte.
Non è stata sufficiente la frantumazione della sinistra per riportare la destra al Governo della Regione Sardegna.
Si è assunto tutte le colpe della sconfitta. Non si aspettava un risultato così negativo da Cagliari.
Questo può dipendere da alcune cose: non viveva in pieno l'esperienza con i suoi cittadini, il suo entourage non è stato in grado di informarlo adeguatamente.
Gravi entrambe le cose.
Perché il malumore nei suoi confronti, a torto o a ragione, era chiarissimo da tempo, da anni direi.
Lui continuava nei suoi grandi progetti evitando la gente e i quartieri, anzi, trascurando particolari importanti per molti, per tutti.
Insomma pare che tutti sapessero tranne lui.
Come dicono altri commentatori è stato un vero suicidio della destra, incapace di leggere la realtà.
Per vincere, sarebbe stato sufficiente un nome eccellente, super partes. Perché la teoria di Salvini che sia stato il "cambio di candidato" è un sciocchezza gigante.
Con Solinas, percepito da tutti Incapace e Indagato, la sconfitta sarebbe stata ben più pensante.
Lo dicono chiaro i risultati della Lega che ha perso 8 punti e dei sardisti ben al ribasso rispetto alla consultazione precedente.
Che fosse proprio il Sindaco di Cagliari nel mirino degli elettori cagliaritani è chiarissimo dal voto disgiunto. La compagine di destra nel complesso ha raggiunto il 48% contro il 42% della sinistra.
È la vera sconfitta di una certa politica dei FdI che dopo le vittorie, invece d'aprirsi a eccellenze della società ha continuato a chiudersi, convinti che le vittorie arrivassero, sempre, come il rosario.
È sempre stata la mia critica: siete stati bravi a portare il partito in alto ma poi dovete fare qualche rinuncia a vantaggio della qualità dei candidati.
Egoisti, non hanno voluto mollare allora arriva la sconfitta annunciata e senza appello.
A Paolo Truzzu, forse, verrà riservato qualche incarico di rilievo da qualche parte ma ha finito di fare politica.
La sua "cricca", generazione Atreius, così la chiamano, deve guardarsi intorno dopo aver fatto un serio esame di coscienza.
La destra ha bisogno di una partito come Fratelli d'Italia che non sia una conventicola (di quelle criticate da Giorgia Meloni) che estromette chiunque voglia insidiare le loro posizioni.
Del resto, a ben vedere, in Sardegna, grandi menti politiche non se ne vedono.
Neppure Comandini che ha vinto solo per la debolezza dell'avversario
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