I presidi e gli insegnanti la verità la dicono solo a casa ed a microfoni spenti. Quando si tratta di dichiarazioni ufficiali, oltre le lamentele per le strutture e l'organizzazione scolastica non vanno.
Le altre verità vengono fuori ai pranzi e nelle serate con gli amici: gli studenti italiani arrivano e talvolta superano l'università senza conoscere la lingua italiana.
Scavando, scavando si scopre che i danni maggiori ancora una volta sono stati fatti dallle teorie educative di una sinistra sempre colpa di belle parole in bocca e sulle penne ma che nella pratica pecca assai.
Nelle scuole elementari i bambini non hanno più un maestro solo ma diversi; si divertono tantissimo ma... NON IMPARANO NULLA.
Arrivano alle medie senza saper scrivere, fare di conto (come si diceva un volta), conoscere le basi della geografia.
A volte non conoscono neppure i punti cardinali.
Ma che fanno allora alle elementari? Un mistero.
Alle medie si deve recuperare tutto il tempo perduto e spesso non è possibile. Gli insegnamenti sono basici - ben poco nozionistici, come si desiderava dai tempi del '68 - veloci, confusi in un mare di quelle distrazioni che fanno parte della vita quotidiana dei nostri adolescenti.
Al liceo si fanno grandi programmi, con le lingue straniere che sostituiscono al Classico, in parte le "lingue morte". Allo stesso tempo l'italiano resta misconosciuto per i più.
Quel che poi oramai è andato in malora è la disciplina ed il rispetto. Tutelati sino al parossismo molti studenti si sentono liberi di qualunque tipo di comportamento.
Capita anche che siano supportati e giustificati dalle famiglie. I casi difficili sono in ascesa vertiginosa.
Gli insegnanti e i presidi, con ben pochi mezzi per opporsi, tendono a liberarsi dei soggetti difficili con promozioni totalmente immeritate.
Un parziale ritorno al passato è indispensabile magari fuso con tutto ciò che ha portato questa modernissima esistenza tecnologica -
Le altre verità vengono fuori ai pranzi e nelle serate con gli amici: gli studenti italiani arrivano e talvolta superano l'università senza conoscere la lingua italiana.
Scavando, scavando si scopre che i danni maggiori ancora una volta sono stati fatti dallle teorie educative di una sinistra sempre colpa di belle parole in bocca e sulle penne ma che nella pratica pecca assai.
Nelle scuole elementari i bambini non hanno più un maestro solo ma diversi; si divertono tantissimo ma... NON IMPARANO NULLA.
Arrivano alle medie senza saper scrivere, fare di conto (come si diceva un volta), conoscere le basi della geografia.
A volte non conoscono neppure i punti cardinali.
Ma che fanno allora alle elementari? Un mistero.
Alle medie si deve recuperare tutto il tempo perduto e spesso non è possibile. Gli insegnamenti sono basici - ben poco nozionistici, come si desiderava dai tempi del '68 - veloci, confusi in un mare di quelle distrazioni che fanno parte della vita quotidiana dei nostri adolescenti.
Al liceo si fanno grandi programmi, con le lingue straniere che sostituiscono al Classico, in parte le "lingue morte". Allo stesso tempo l'italiano resta misconosciuto per i più.
Quel che poi oramai è andato in malora è la disciplina ed il rispetto. Tutelati sino al parossismo molti studenti si sentono liberi di qualunque tipo di comportamento.
Capita anche che siano supportati e giustificati dalle famiglie. I casi difficili sono in ascesa vertiginosa.
Gli insegnanti e i presidi, con ben pochi mezzi per opporsi, tendono a liberarsi dei soggetti difficili con promozioni totalmente immeritate.
Un parziale ritorno al passato è indispensabile magari fuso con tutto ciò che ha portato questa modernissima esistenza tecnologica -
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