Mi è capitato l'altro giorno di assistere ad un incontro fra commercianti e amministrazione comunale di Cagliari.
I commercianti del quartiere Marina lamentavano una serie di disservizi da parte dell'amministrazione quali sicurezza e pulizia.
Il quartiere dietro il porto, in questi ultimi anni, ha avuto uno sviluppo turistico e di presenze notevolissimo.
A parte la paventata minaccia di ridurre il numero di tavolini l'amministrazione ha promesso di riparare alcune carenze nella concessione di licenze ecc.
Quel che mi ha colpito sono state le parole di un consigliere comunale intervenuto ad incontro inoltrato.
Appartenente ad un area politica molto sensibile al sociale ed alla solidarietà ha candidamente confessato: "Sapete perché non vengo più nei ristoranti della Marina? Non voglio essere disturbato dai violinisti improvvisati e venditori di cianfrusaglie".
Accipicchia!
Se lo avessi detto io in pubblico un "razzista" (forse non uno solo) sarebbe partito fortissimo.
Lui invece sembra sentirsi esente e senza contestazioni.
Ecco l'incoscienza e l'ipocrisia di una sinistra cieca.
Basta considerare l'insieme delle cose.
Perché le nostre strade sono piene di venditori ambulanti che spacciano marchi falsi e cianfrusaglie di ogni genere? Come mai i venditori di fiori appaiono uno dopo l'altro fra i tavoli senza soluzione di continuità?
Io li capisco. Sono arrivati in Italia e devono mangiare, in qualche modo.
Il lavoro è assente o a condizioni non legali, al limite dello sfruttamento.
Arrivano di continuo ancora oggi in gran numero e non pare che si possa porre freno al loro numero.
Soprattutto con questo governo e con la signora Boldrini alla presidenza della Camera.
Anche io sono infastidito.
Esco poco a cena fuori; quando capita è per stare con la signora o per incontrare gli amici.
Essere continuamente interrotti in questi preziosi momenti non è gradevole. Tra le altre cose poco tempo fa, mentre mangiavo, uno di questi signori mi ha quasi aggredito accusandomi di avere i soldi mentre lui no. Una scena sgradevole perché pubblica.
Allo stesso modo capita che dia dei soldi. Non compro nulla perché non ne ho necessità ma se devo aiutarli quando sono in grande difficoltà, lo faccio.
Però penso che non debbano vivere di elemosine ne hai margini della società; neppure sfruttati da vari racket.
Semplicemente non si deve arrivare a questo; all'origine.
L'ipocrisia del consigliere è singolare come tutti i discorsi di certa sinistra salottiera e vanamente ciarliera.
Quando i poveri e gli emarginati sono lontani sono brava gente da proteggere, per principio; quando arrivano al loro tavolo a chiedere perché non ci sono altri modi per vivere, sono dei rompicazzo.
I commercianti del quartiere Marina lamentavano una serie di disservizi da parte dell'amministrazione quali sicurezza e pulizia.
Il quartiere dietro il porto, in questi ultimi anni, ha avuto uno sviluppo turistico e di presenze notevolissimo.
A parte la paventata minaccia di ridurre il numero di tavolini l'amministrazione ha promesso di riparare alcune carenze nella concessione di licenze ecc.
Quel che mi ha colpito sono state le parole di un consigliere comunale intervenuto ad incontro inoltrato.
Appartenente ad un area politica molto sensibile al sociale ed alla solidarietà ha candidamente confessato: "Sapete perché non vengo più nei ristoranti della Marina? Non voglio essere disturbato dai violinisti improvvisati e venditori di cianfrusaglie".
Accipicchia!
Se lo avessi detto io in pubblico un "razzista" (forse non uno solo) sarebbe partito fortissimo.
Lui invece sembra sentirsi esente e senza contestazioni.
Ecco l'incoscienza e l'ipocrisia di una sinistra cieca.
Basta considerare l'insieme delle cose.
Perché le nostre strade sono piene di venditori ambulanti che spacciano marchi falsi e cianfrusaglie di ogni genere? Come mai i venditori di fiori appaiono uno dopo l'altro fra i tavoli senza soluzione di continuità?
Io li capisco. Sono arrivati in Italia e devono mangiare, in qualche modo.
Il lavoro è assente o a condizioni non legali, al limite dello sfruttamento.
Arrivano di continuo ancora oggi in gran numero e non pare che si possa porre freno al loro numero.
Soprattutto con questo governo e con la signora Boldrini alla presidenza della Camera.
Anche io sono infastidito.
Esco poco a cena fuori; quando capita è per stare con la signora o per incontrare gli amici.
Essere continuamente interrotti in questi preziosi momenti non è gradevole. Tra le altre cose poco tempo fa, mentre mangiavo, uno di questi signori mi ha quasi aggredito accusandomi di avere i soldi mentre lui no. Una scena sgradevole perché pubblica.
Allo stesso modo capita che dia dei soldi. Non compro nulla perché non ne ho necessità ma se devo aiutarli quando sono in grande difficoltà, lo faccio.
Però penso che non debbano vivere di elemosine ne hai margini della società; neppure sfruttati da vari racket.
Semplicemente non si deve arrivare a questo; all'origine.
L'ipocrisia del consigliere è singolare come tutti i discorsi di certa sinistra salottiera e vanamente ciarliera.
Quando i poveri e gli emarginati sono lontani sono brava gente da proteggere, per principio; quando arrivano al loro tavolo a chiedere perché non ci sono altri modi per vivere, sono dei rompicazzo.
Commenti