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Tanti dubbi

Moni Ovaida e i "suoi fratelli" continuano a incolpare l'occidente per i fatti di Parigi.
Fra le tante l'accusa più forte riguarda le uccisioni degli occidentali in medio oriente.
Lo stesso blog citato ieri confonde qualunque cose pur di incolpare la CIA.

Altri si scandalizzano perché l'America scende a patti con l'Arabia Saudita ed altri paesi che vivono ambiguamente il rapporto con l'Islam radicale.

Allora CHI uccide i mussulmani in medio oriente?

Certo Bush ha fatto un bel guaio, ripetuto tante volte in questo blog, ad infilarsi nel vespaio arabo ed a lasciar libere le faide interne al minestrone arabo.

Poi c'è l'Afganistan.
Se su Saddam sono arrivate le conferme che la guerra aveva dei pretesti falsi, sui talebani non ci sono dubbi su quali danni facessero internamente al loro paese e quanto fomentassero e sostenessero il terrorismo.
Alla fine sono andati via quasi tutti salvo poche enclavi che aiutano la ricostruzione.
Poi la famosa "primavera araba". Certo gli occidentali sono spesso "rustici" nell'analizzare certe situazioni ma mi pare che i disastri veri si siano auto-generati nei casini tribali delle società arabe retrograde e da troppo tempo dominate da dittatori e da una religione farlocca e decrepita.
Gli occidentali non sanno quasi nulla di chi sia e come sia morto il genero di Maometto.*
L'America ha creduto che anche i Siria si potesse cacciare il dittatore fino al momento in cui ha capito che i nuovi sarebbero stati peggio del vecchio.
Oggi c'è ISIS e l'intervento americano, facendo tesoro delle precedenti esperienze, si limita all'invio di droni.
L'ISIS compie stragi immense e sta riportando le regioni dove domina indietro di secoli: una dittatura ed una violenza in nome dalla religione vista da noi solo secoli e secoli fa.

È giusto intervenire? Dobbiamo lasciare che in nuovi Hitler col corano minaccino il mondo intero senza reagire? Non possiamo aiutare quelle popolazioni che vengono decimate nel nome di un odio religioso spesso interno allo stesso ISLAM?

Resta Israele. Un discorso difficile e complesso

In nessun caso vedo giustificazioni per degli attacchi come quelli compiuti questi giorni a Parigi.

Non vale nemmeno l'emarginazione sociale. Sia in Francia che in Italia gli immigrati sono molto ben protetti. Le generazioni successive sono alla pari di tanti altri, italiani e francesi, che vivono momenti molto difficili. Nessuno di questi spara ancora in nome di Cristo contro civili inermi.

Cero i clima difficile che verrà crearsi non garantisce nulla...

Quindi caro Monio Vadiacagare!
Anzi "vadi" nel stato islamico, insieme alle geniali cooperanti, per vedere come un intellettuale di tale livello viene accolto.



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