I tedeschi hanno deciso di abbandonare la base NATO a Decimomannu in provincia di Cagliari.
Per il territorio sara un collasso.
Ma noi sardi "non ne abbiamo bisogno!!" - Così dicevano anche di La Maddalena prima che fuggissero gli americani e diventasse un territorio depresso.
Un noto giornalista, sul suo frequentato Blog scrive: La Sardegna non ha bisogno di Decimomannu ma di giovani liberi preparati e coraggiosi.
Ha dimenticato l'aggettivo più importante: POVERI.
Con la politica e gli ideali dominanti a sinistra: si vive di agricoltura e turismo e... cultura, la Sardegna affonda in tempo brevissimi sotto i livelli della Grecia, che di turismo e cultura ne ha ben più di noi.
Lui è uno dei paladini dei: non all'industria, No al gas, No alle pale, No all'energia (è troppa(?)), No alle multinazionali. No alle basi, No ai ricchi. No a qualunque cosa serva a far crescere l'economia.
È chiaro anche a me che la preparazione è fondamentale ma preparazione all'impresa, al rischio, all'organizzazione che sia favorita dalla politica. Una politica LIBERALE e non para-catto-comunista.
Invece a loro piace questa idea bucolica della Sardegna che vive come 5000 anni fa: ognuno ha il suo campicello la sua bottega e si vive di baratto (i danaro è un male; salvo gli emolumenti per consulenze dall'amministrazione Regionale...).
I giovani "coraggiosi e preparati" di fronte a questo deserto scapperanno come sono sempre scappati.
Scapperanno da una Regione e da uno Stato che parla degli artigiani come le "fondamenta dell'economia isolana" e poi li carica di costi fissi tali da non permettere alcuno sviluppo e, spesso, neppure il sostentamento.
Certi concetti li ha espressi anche Milena Murgia alle scorse elezioni regionali; li ho sentiti anche dagli indipendentisti (sempre a sinistra) ma sono completamente avulsi dalla realtà e incoscienti di come possa reggersi economicamente una regione o peggio, uno Stato.
Per il territorio sara un collasso.
Ma noi sardi "non ne abbiamo bisogno!!" - Così dicevano anche di La Maddalena prima che fuggissero gli americani e diventasse un territorio depresso.
Un noto giornalista, sul suo frequentato Blog scrive: La Sardegna non ha bisogno di Decimomannu ma di giovani liberi preparati e coraggiosi.
Ha dimenticato l'aggettivo più importante: POVERI.
Con la politica e gli ideali dominanti a sinistra: si vive di agricoltura e turismo e... cultura, la Sardegna affonda in tempo brevissimi sotto i livelli della Grecia, che di turismo e cultura ne ha ben più di noi.
Lui è uno dei paladini dei: non all'industria, No al gas, No alle pale, No all'energia (è troppa(?)), No alle multinazionali. No alle basi, No ai ricchi. No a qualunque cosa serva a far crescere l'economia.
È chiaro anche a me che la preparazione è fondamentale ma preparazione all'impresa, al rischio, all'organizzazione che sia favorita dalla politica. Una politica LIBERALE e non para-catto-comunista.
Invece a loro piace questa idea bucolica della Sardegna che vive come 5000 anni fa: ognuno ha il suo campicello la sua bottega e si vive di baratto (i danaro è un male; salvo gli emolumenti per consulenze dall'amministrazione Regionale...).
I giovani "coraggiosi e preparati" di fronte a questo deserto scapperanno come sono sempre scappati.
Scapperanno da una Regione e da uno Stato che parla degli artigiani come le "fondamenta dell'economia isolana" e poi li carica di costi fissi tali da non permettere alcuno sviluppo e, spesso, neppure il sostentamento.
Certi concetti li ha espressi anche Milena Murgia alle scorse elezioni regionali; li ho sentiti anche dagli indipendentisti (sempre a sinistra) ma sono completamente avulsi dalla realtà e incoscienti di come possa reggersi economicamente una regione o peggio, uno Stato.
Commenti