Molti meglio di me stanno scrivendo su Fidel Castro morto ieri.
Un mondo di commentatori diviso.
Ci sono quelli che vedono il bicchiere mezzo pieno, fatto di riforma sanitaria e assenza o quasi di malavita, riconoscendo però il suo ruolo di dittatore.
Qualcuno invece mostra le cose come sono. Castro, come tanti dittatori, ha fatto diverse cose buone; le ha fatte con la tutta la violenza che i dittatori si possono permettere. La sua democrazia è inversamente proporzionale alla durata della sua dittatura: 57 anni in cui non ha mollato un centimetro di potere se non dopo una grave malattia e nemmeno tutto.
La lista dei suoi crimini è infinita.
Poi ci sono quelli che lo hanno sempre amato, simbolo della lotta contro l'imperialismo USA (l'America se sempre da odiare...)
Sono gli stessi che votano "NO" al referendum perché temono "una deriva autoritaria".
Castro è il simbolo estremo dell'ipocrisia della sinistra che accetta il dittatori solo perché hanno sul basco la stella rossa comunista.
Giulio Meotti è ancora più chiaro ed esauriente; illuminante la chiusura del suo articolo:
Carla Fracci: “Castro è un dittatore, lo so, ma io non dimentico che nei paesi socialisti il balletto gode di grande considerazione”.
Un mondo di commentatori diviso.
Ci sono quelli che vedono il bicchiere mezzo pieno, fatto di riforma sanitaria e assenza o quasi di malavita, riconoscendo però il suo ruolo di dittatore.
Qualcuno invece mostra le cose come sono. Castro, come tanti dittatori, ha fatto diverse cose buone; le ha fatte con la tutta la violenza che i dittatori si possono permettere. La sua democrazia è inversamente proporzionale alla durata della sua dittatura: 57 anni in cui non ha mollato un centimetro di potere se non dopo una grave malattia e nemmeno tutto.
La lista dei suoi crimini è infinita.
Poi ci sono quelli che lo hanno sempre amato, simbolo della lotta contro l'imperialismo USA (l'America se sempre da odiare...)
Sono gli stessi che votano "NO" al referendum perché temono "una deriva autoritaria".
Castro è il simbolo estremo dell'ipocrisia della sinistra che accetta il dittatori solo perché hanno sul basco la stella rossa comunista.
Giulio Meotti è ancora più chiaro ed esauriente; illuminante la chiusura del suo articolo:
Carla Fracci: “Castro è un dittatore, lo so, ma io non dimentico che nei paesi socialisti il balletto gode di grande considerazione”.
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