Le reazioni opposte alla morte di Fidel Castro rivelano molte cose.
Qualcuno anche a sinistra si è svegliato ed ha capito che non basta urlare "hasta la victoria" per creare una vera democrazia socialista.
Dall'altra parte restano i sognatori. Quelli a cui basta un oppositore agli USA per creare un mito.
Non importa se abbia imprigionato e/o ucciso ed chi non la pensa come lui e che abbia ridotto alla fame per anni un popolo intero; non importa neppure - alla faccia del pacifismo - se sia stato un esportatore della guerriglia nel mondo; si sorvola poi anche sul fatto che per colpa sua sia sia rischiata la terza guerra mondiale caricando sul suo paese il peso di missili nucleari; nessun rilievo poi sul fatto che non abbia mollato il potere per 60 anni.
Cuba con Castro sono la sinistra; quella che ci racconta da troppi anni che siamo tutti buoni e uguali.
Quella che ci dice di metterci comodi nelle mani dello Stato che pensa a tutto perché portatore puro di interessi sempre limpidi e superiori, capace di renderci tutti felici.
Cuba con Castro mostra esattamente la contraddizione storica della sinistra oramai facile e chiarissima da vedere. Le parole "Pace, Uguaglianza, Solidarietà, Democrazia" che strillavano i barbudos entrando all'Avana si sono spente, come in tutti i paesi comunisti, difronte alla realtà concreta dei fatti.
L'economia non funziona ed è indispensabile far tacere chi dissente.
Maduro, presidente del Venezuela oramai al tracollo, si rammarica della morte di Fidel e lo cita come esempio.
Se considerasse con coscienza come Chavez e lui hanno ridotto il paese dovrebbe suicidarsi e con lui tutti i comunisti.
Gli esempi sono nella storia; tutti simili e tutti con dei finali controversi.
L'Unione Sovietica sarebbe stata illuminante per molti ma c'è ancora chi non capisce. Lenin ha parlato (ma anche agito...) però il partito dominante è diventato una oligarchia elitaria con a capo un feroce dittatore: Stalin. Chruščëv e Brèžnev hanno solo leggermente deviato dalla pazzia del loro predecessore.
Quasi tutti i paesi del patto di Varsavia hanno avuto destini simili.
Il Viet-Nam Comunista ha prima ridotto alla fame nera il popolo, poi ha aperto al capitalismo come la Cina.
La Cambogia di Pol Pot ha sterminato i suoi cittadini
La Nord Corea è diventata una dittatura ereditaria. I suoi Presidenti non risparmiano periodiche minacce nucleari verso gli Stati vicini e gli USA.
Poi ci sono i minimi esempi locali. Bertinotti che "si pente" e D'Alema che prima lancia le molotov e poi si compra le barche milionarie.
Restano i nostalgici che gli illusi, ci raccontano di un comunismo mai attuato veramente - anche se i paesi che ci hanno provato sono moltissimi - di una terza via, di cui non sanno definire i contorni, che potrebbe portarci al "nirvana".
Un altro mondo è possibile ma senza utopie.
Qualcuno anche a sinistra si è svegliato ed ha capito che non basta urlare "hasta la victoria" per creare una vera democrazia socialista.
Dall'altra parte restano i sognatori. Quelli a cui basta un oppositore agli USA per creare un mito.
Non importa se abbia imprigionato e/o ucciso ed chi non la pensa come lui e che abbia ridotto alla fame per anni un popolo intero; non importa neppure - alla faccia del pacifismo - se sia stato un esportatore della guerriglia nel mondo; si sorvola poi anche sul fatto che per colpa sua sia sia rischiata la terza guerra mondiale caricando sul suo paese il peso di missili nucleari; nessun rilievo poi sul fatto che non abbia mollato il potere per 60 anni.
Cuba con Castro sono la sinistra; quella che ci racconta da troppi anni che siamo tutti buoni e uguali.
Quella che ci dice di metterci comodi nelle mani dello Stato che pensa a tutto perché portatore puro di interessi sempre limpidi e superiori, capace di renderci tutti felici.
Cuba con Castro mostra esattamente la contraddizione storica della sinistra oramai facile e chiarissima da vedere. Le parole "Pace, Uguaglianza, Solidarietà, Democrazia" che strillavano i barbudos entrando all'Avana si sono spente, come in tutti i paesi comunisti, difronte alla realtà concreta dei fatti.
L'economia non funziona ed è indispensabile far tacere chi dissente.
Maduro, presidente del Venezuela oramai al tracollo, si rammarica della morte di Fidel e lo cita come esempio.
Se considerasse con coscienza come Chavez e lui hanno ridotto il paese dovrebbe suicidarsi e con lui tutti i comunisti.
Gli esempi sono nella storia; tutti simili e tutti con dei finali controversi.
L'Unione Sovietica sarebbe stata illuminante per molti ma c'è ancora chi non capisce. Lenin ha parlato (ma anche agito...) però il partito dominante è diventato una oligarchia elitaria con a capo un feroce dittatore: Stalin. Chruščëv e Brèžnev hanno solo leggermente deviato dalla pazzia del loro predecessore.
Quasi tutti i paesi del patto di Varsavia hanno avuto destini simili.
Il Viet-Nam Comunista ha prima ridotto alla fame nera il popolo, poi ha aperto al capitalismo come la Cina.
La Cambogia di Pol Pot ha sterminato i suoi cittadini
La Nord Corea è diventata una dittatura ereditaria. I suoi Presidenti non risparmiano periodiche minacce nucleari verso gli Stati vicini e gli USA.
Poi ci sono i minimi esempi locali. Bertinotti che "si pente" e D'Alema che prima lancia le molotov e poi si compra le barche milionarie.
Restano i nostalgici che gli illusi, ci raccontano di un comunismo mai attuato veramente - anche se i paesi che ci hanno provato sono moltissimi - di una terza via, di cui non sanno definire i contorni, che potrebbe portarci al "nirvana".
Un altro mondo è possibile ma senza utopie.
Commenti