Mi pare incredibile come amici che ritengo "lucidi" postino su internet e su altri "social" scemenze, bufale, fake e tante di quelle perle complottiste che si ripetono senza tempo e smentite anche dalla logica.
È capitato che gli stessi trovino giustificazioni anche per le violenze ultime di Roma.
Alcuni di questi postano spesso fantasie su fantasmi e/o medicine miracolose. Tutta l'idiozia fantastica si concentra su FB -
Voyager del mitico Roberto Giacobbo ci andrebbe a nozze.
Questo mi ha fatto riflettere sull'informazione in generale e su quella in internet in particolare.
Rileggendo la carta dei doveri del giornalista mi accorgo di quanti, anche famosi, abbiamo perso la bussola dell'informazione vera. Travaglio, Santoro ma anche Maurizio Belpietro e
Alessandro Sallusti.
Non si informa ma si vuol orientare, guidare, fare politica attiva, oltre altri mille tradimenti della carta di cui sopra.
Il Fatto scrive tutti gli articoli contro un nemico; per Travaglio è sempre lo stesso, se potesse se lo porterebbe a letto tanto lo pensa.
I lettori riflettono questa tendenza.
Grillo non è un giornalista e non fa informazione ma deformazione.
Sulla base della sua protesta (spesso giusta) modella il mondo sulle idee balenghe di Casaleggio.
I lettori seguono anche lui.
Si parla tanto di ignoranza. Di quanto questa sia la causa delle dittature; purtroppo, coloro che ho citato sopra, non sono ignoranti ma restano pericolosi. Magari influenzano altri e si creano bolle di credulità difficili da smentire e da tenere sotto controllo.
Se questa è la cultura, e la moderna cultura della rete, siamo fritti.
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