I miei amici FB, come per tanti credo, non sono tutti "amici"; ci sono gli amici veri, una serie di conoscenti e una schiera di casuali a cui non ho potuto negare l'amicizia.
Del resto si tratta di quale quale criterio si è usato per la selezione.
Diventa comunque difficile dire "no" per non fare delle scortesie a conoscenti che magari ambiscono.
Allora fra amici "originali" e tutti gli altri piovono sulla bacheca le immagini e le notizie più disparate.
come questa
Una bella notizia, pare! A ben vedere ha molti difetti.
1) Chi è "la Nozione" che assomiglia troppo a una parodia di un quotidiano nazionale?
2) La notizia è scadente e imprecisa; c'è il nome dell'ospedale ma mancano riferimenti e precisazioni. Si parla di "un metodo nuovo che sostituisce la chemio" ma non da nessun particolare; non si sa come sia nato e da dove questa scoperta rivoluzionaria; non si sa perché ne parli solo "La Nozione" e non i principali notiziari nazionali (certo ci sono le industrie chimico-farmaceutiche che bloccano tutto e gli USA che ci vogliono tutti morti)
3) Non c'è una parola o il nome dei protagonisti, di qualche dirigente sanitario o qualche dottore.
Sembra a tutti gli effetti una cazzata bella e buona per attirare chi è sempre alla ricerca di quei miracoli che per ora non esistono.
Forse i giornalisti hanno la tendenza a piegare le proprie idee verso chi li paga e mette i soldi ma nel panorama di informazione nazionale ci sono molte idee e molte tendenze; è scorretto pensare che ci sia un grande capo o un gruppo che ordina e decide tutto.
Il Fatto Quotidiano ne è un esempio; Libero e Il Giornale possono non piacere (a me non piacciono neppure i metodi e gli articoli del Fatto) e non essere condivisi ma rappresentano una vera alternativa alla informazione del governo Renzi (certo sono comunque servi della Bilderberg e del Nuovo Ordine Mondiale...).
Insomma i professionisti dell'informazione devo avere a hanno almeno dei principi su cui si muovono e anche dei controlli.
Ben diverso un articolo de La Nozione rispetto a quello del Corriere della Sera letto e poi criticato da tantissimi, ancor più oggi con i social sempre all'erta.
Sarà un bene quando carta e internet troveranno il giusto equilibrio economico allora l'informazione fatta da professionisti sarà sempre più aperta e corretta; perché anche i giornalisti mangiano!
Per i dilettanti ci restano i ghiozzi da prendere nella rete, appunto
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