L'Italia è un paese strano.
Quando governava la DC tutti dormivano - forse erano tutti stanchi dalla guerrra -
Le proteste sono arrivate dalle frange estreme, quasi sempre per motivi ideologici; la sinistra comunista s'era convinta di poter conquistare il potere con il dissenso e il disordine delle piazze. Fortunatamente non è andata così.
Con la Seconda Repubblica e l'avvento della rete sono iniziate le contestazioni seriali sparse.
Berlusconi ha scatenato tutte le sinistre più sinistre. La protesta è diventata ad personam.
L'insulto continuo è proseguito contro la destra e contro tutti, oggi in particolare contro Brunetta che è basso; è diventato per questo in cretino; mah!
Preso l'abbrivo ci è passato Monti, poi Letta ora Renzi.
Prodi, il peggiore, è stato solo sfiorato; del resto leccava pesantemente il culo a quella sinistra che da sempre non conosce il significato di democrazia.
Si fanno prendere tutti dall'emozione del momento, dal provvedimento appena meno che popolare.
Pochi vanno in profondità.
Basta l'apparenza guidata dai soliti agitatori.
Il regno di Grillo, dove le Scie Kimike non sono vapore acqueo ma veleni per blandire il popolo (come se gli autori potessero mettersi in salvo) o l'AIDS una bufala. Di tutto quello che trovate ogni giorno su FB, miracoli, video segreti da salvare prima che vengano cancellati ecc. ecc. il comico-politico e i suoi accoliti ne raccolgono un poco e lo danno in pasto ai loro sostenitori feroci e affamati di cazzate.
Allora il NO ci salva da una deriva autoritaria, la nostra Costituzione è bellissima ed è "scritta con parole semplici".
Avrà mai letto Grillo quella Americana?
Tutte le costituzioni sono sintetiche e declamano principi a cui poi cittadini e leggi devono attenersi.
Le specifiche e le spiegazioni vengono dopo.
Esiste infatti, redatto dai padri costituzionalisti, un enorme volume che spiega ragioni e interpretazioni.
La Costituzione è bella e i principi sono magnifici ma molto del resto è figlio del momento.
C'era il timore e la necessità di evitare una nuova deriva autoritaria e tanto è stato fatto in questo senso.
Il risultato, molto democratico in realtà, ha prodotto 70 anni di instabilità e ha creato governi e premier deboli non in grado di prendere molte decisioni importanti.
Con le modifiche non ci sarebbero derive autoritaria ma governi seri stabili e concreti.
Oggi abbiamo addirittura tre alternative, se una fallisce si può cambiare ma chi sta al governo deve governare e fare delle scelte precise: quelle per cui gli elettori hanno dato il mandato.
Non certo la "democrazia diretta"; quella che oggi vive su i social e che segue solo l'onda emozionale.
Persino Virginia Raggi l'ha buttata nel cesso non chiedendo ai romani, come promesso, il loro parere sulle Olimpiadi: è bastato il suo mandato rappresentativo.
E così la prima cazzata dei grillini va a farsi fottere, seguirà tutto il resto...
Bisogna quindi votare SI per cambiare!
Per poter cambiare ancora ed affinare questa bella Costituzione e portarla ai nostri giorni.
Con il No resteremo così, vittime dei populismi e non andremo da nessuna parte ed il pericolo di tornare indietro è più che concreto.
Quando governava la DC tutti dormivano - forse erano tutti stanchi dalla guerrra -
Le proteste sono arrivate dalle frange estreme, quasi sempre per motivi ideologici; la sinistra comunista s'era convinta di poter conquistare il potere con il dissenso e il disordine delle piazze. Fortunatamente non è andata così.
Con la Seconda Repubblica e l'avvento della rete sono iniziate le contestazioni seriali sparse.
Berlusconi ha scatenato tutte le sinistre più sinistre. La protesta è diventata ad personam.
L'insulto continuo è proseguito contro la destra e contro tutti, oggi in particolare contro Brunetta che è basso; è diventato per questo in cretino; mah!
Preso l'abbrivo ci è passato Monti, poi Letta ora Renzi.
Prodi, il peggiore, è stato solo sfiorato; del resto leccava pesantemente il culo a quella sinistra che da sempre non conosce il significato di democrazia.
Si fanno prendere tutti dall'emozione del momento, dal provvedimento appena meno che popolare.
Pochi vanno in profondità.
Basta l'apparenza guidata dai soliti agitatori.
Il regno di Grillo, dove le Scie Kimike non sono vapore acqueo ma veleni per blandire il popolo (come se gli autori potessero mettersi in salvo) o l'AIDS una bufala. Di tutto quello che trovate ogni giorno su FB, miracoli, video segreti da salvare prima che vengano cancellati ecc. ecc. il comico-politico e i suoi accoliti ne raccolgono un poco e lo danno in pasto ai loro sostenitori feroci e affamati di cazzate.
Allora il NO ci salva da una deriva autoritaria, la nostra Costituzione è bellissima ed è "scritta con parole semplici".
Avrà mai letto Grillo quella Americana?
Tutte le costituzioni sono sintetiche e declamano principi a cui poi cittadini e leggi devono attenersi.
Le specifiche e le spiegazioni vengono dopo.
Esiste infatti, redatto dai padri costituzionalisti, un enorme volume che spiega ragioni e interpretazioni.
La Costituzione è bella e i principi sono magnifici ma molto del resto è figlio del momento.
C'era il timore e la necessità di evitare una nuova deriva autoritaria e tanto è stato fatto in questo senso.
Il risultato, molto democratico in realtà, ha prodotto 70 anni di instabilità e ha creato governi e premier deboli non in grado di prendere molte decisioni importanti.
Con le modifiche non ci sarebbero derive autoritaria ma governi seri stabili e concreti.
Oggi abbiamo addirittura tre alternative, se una fallisce si può cambiare ma chi sta al governo deve governare e fare delle scelte precise: quelle per cui gli elettori hanno dato il mandato.
Non certo la "democrazia diretta"; quella che oggi vive su i social e che segue solo l'onda emozionale.
Persino Virginia Raggi l'ha buttata nel cesso non chiedendo ai romani, come promesso, il loro parere sulle Olimpiadi: è bastato il suo mandato rappresentativo.
E così la prima cazzata dei grillini va a farsi fottere, seguirà tutto il resto...
Bisogna quindi votare SI per cambiare!
Per poter cambiare ancora ed affinare questa bella Costituzione e portarla ai nostri giorni.
Con il No resteremo così, vittime dei populismi e non andremo da nessuna parte ed il pericolo di tornare indietro è più che concreto.
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