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Personaggi a sinistra

 La lotta politica oggi assomiglia tanto una una guerra civile senza quartiere, tutti sparano in ogni direzione sperando di beccare un bersaglio

Nel campo della sinistra c'è un po' di panico: perdono anche uniti.

Il M5S, miracolato della politica, perde consensi come è naturale, si regge sugli aficionados dopo aver smarrito ogni traccia delle sue origini. Condotto da un capo che va avanti solo per ambizione personale. Cosa evidente perché smentisce se stesso - non solo il movimento - ogni giorno a seconda della convenienza.

AVS non sono credibili. O almeno non per le persone con un briciolo di sale in zucca. Di verde è rimasto poco resta l'anima estrema della sinistra che odia il capitale, l'iniziativa privata a favore di tanto mondialismo e altre fantasie idealiste senza speranza. Se si aggiunge che i due segretari appena aprono bocca sono disastri veri.

Il PD è una galassia. La segretaria eletta per caso (con i voti M5S) è chiaramente fuori luogo. Arriva dal movimento delle Sardine, quelli uniti per eliminare dalla politica Salvini, come se il M5S potesse sceglie in segretario del Partito Democratico... Colleziona figuracce ma continua a fare posto ai suoi cacciando dai posti chiave i suoi avversari di correnti interne avverse. 

Pochi giorni prima delle elezioni regionali delle Marche aveva avvertito la Meloni che "Uniti avrebbero vinto". Invece le hanno buscate ancora.

C'è però un buco reale nella leadership del partito. Tanti personaggi che non sembra abbiano le qualità per condurre il maggior partito d'opposizione d'Italia.

Come scritto altre volte occorre un partito moderato, che sposi i principi di sinistra ma senza stravolgere l'assetto del paese,  se vuole conquistare il cuore del paese che non ha mai amato gli estremisti.

Del resto i cambi dopo il rigido regime del PCI sono stati tanti e tutti poco funzionali.

Dopo Berlinguer, Natta è stata una pezza nella ricerca della leadership. Occhetto pareva destinato agli astri ma si è trovato un Berlusconi a rovinargli il sogno.

Prodi ha vinto le elezioni, è un ex democristiano ma ha tentato l'impossibile conciliare tutte le posizioni di una sinistra da sempre molto divisa, così ha pagato per ben due volte.

La seconda è stato anche poco furbo. Dopo aver vinto per pochi voti, avrebbe potuto tornare subito al voto e avrebbe certamente avuto una maggioranza solida per governare. Forse per paura ha voluto mantenere un governo perennemente in bilico per pochi voti, tanto che costringere anche i senatori a vita dalla salute malferma, a partecipare alle votazioni.

Ora pontifica, sentenzia ma spesso dice cazzate enormi, di pancia, contro la destra. Questo dimostra quanto poco sia equilibrato.

Veltroni è un bietolone. Forse politicamente nella posizione migliore ma incapace di domare i massimalisti che hanno troppa voce in un partito di massa come il PD

D'Alema è le contraddizione vivente del PD, lanciava le molotov da giovane continua a sentenziare senza avere una chiara idea di ciò che sia necessario fare per il paese ma pensa bene a se stesso, comprando grandi barche a vela e trafficando armi.

Franceschini è sopravalutato. Sembra ma non sa e non vede bene. Da ministro della cultura non ha saputo fermare l'emorragia di denaro verso agli "amici" registi che hanno prodotto film inutili dai costi esagerati mai rientrati. L'ultima perla della sua miopia è stata la previsione della vittoria nelle marche "grazie" all'emozione per Gaza. 

Cuperlo e altri non pervenuti.

Poi ci sono personaggi di contorno che hanno rilievo sui media.

Boldrini fanatica che riesce a dire sciocchezze ad ogni buona occasione come l'ultima la necessità del "consenso scritto" per un atto sessuale. Oppure l'indimenticata esempio mirabile che sarebbe dovuto venire dagli immigrati e il suo piegarsi ai dettami dell'Islam che considera le donne inferiori... beata lei!

Abbiamo Boccia, che non parla mai in maniera normale ma sembra col veleno di chi forse soffre di "invida del pene". Oggi, dopo la sconfitta nelle Marche, dopo aver sbandierato la grande forza del Campo Largo ormai "dilagante" ha detto che "Era solo un voto regionale".

Non sanno perdere, non sanno nemmeno capire dove sbagliano, quindi perderanno ancora.

Saviano invece è lo scemo di turno. Apre la bocca da estremista e da estremista la chiude. Nessuna obiettività nessuna capacità di lettura della realtà, salvo quella della Camorra, letta pedissequamente dalle sentenze.

Renzi invece è sull'orlo del baratro. Il suo partito rischia di sparire e prova un riavvicinamento al PD provando a toccare i tasti dell'estremismo tanto cari alla Segretaria. La sua fine è però segnata. Si è bruciato. La corrente massimalista del suo ex-partito, supportata dal compagno Landini, non uò sopportare un democristiano, per quanto di sinistra, alle guida. 


Forse la soluzione migliore per il PD sarebbe una frattura netta. Forse divisi alle urne guadagnerebbero quei consensi ai margini che consentono d'avere una maggioranza. 

Un partito con Elly e uno più centrista, formato da quegli ex-democristi che ancora non si sono convertiti alla stupidità dell'estremismo.

Nella speranza che questi ultimi prevalgano. Non come in altri paesi come la Gran Bretagna piegata all'immigrazione di massa e votata a diventare la seconda repubblica islamica dopo il Belgio, naturalmente.


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