Nelle scorse settimane l'iniziativa del sindaco di Cagliari Zedda di assegnare ai rom delle case con piscina e idromassaggio ha riempito le pagine dei quotidiani nazionali.
Il sindaco ha sostenuto che in quel modo avrebbe risparmiato.
Io, al contrario di buona parte della popolazione cagliaritana che vive in case ben più modeste, non mi sono scandalizzato.
Ho fiducia nel sindaco e confido abbia trovato la soluzione più economica e veloce.
I dubbi sono altri, per iniziare: i numeri.
Per 3 anni l'amministrazione comunale manterrà a proprie spese le famiglie Rom pagando acqua ed energia elettrica per un totale di 700mila euro
Per un attimo ho pensato di dichiararmi Rom e di mandare la mie bollette al sindaco.
Poi mi sono fatto altre domande.
Il problema Rom, complesso e di lunghissima data, non si risolverà in 3 anni; continuerà l'amministrazione a mantenere queste famiglie per sempre?
Per quale motivo deve farlo?
I Rom vogliono restare fedeli alle loro tradizioni ed ai loro costumi; perché devono farlo a spese nostre?
Tolti piccoli gruppi che tentano di integrarsi e di MANTENERSI, la maggioranza, con la tolleranza della polizia e delle amministrazioni, continua a fare una vita d'espedienti, ultimo dei quali riguarda il furto del rame.
Ed è proprio per i miasmi tossici generati dai fuochi accesi per queste operazioni che i vicini del precedente campo Rom sgomberato hanno protestato pesantemente perché i Rom fossero allontanati.
Persino i giornalisti giunti per osservare le nuove abitazioni hanno trovato prontamente nuovi bracieri ad hoc.
Questo fa credere anche che le case assegnate non verranno restituite in condizioni ottimali.
Del resto i precedenti sindaci (di destra) hanno costruito per loro interi villaggi i quali sono stati distrutti in tempi relativamente brevi diverse volte.
Io continuo a pensarla allo stesso modo: anche se le loro tradizioni sono così importanti devono pensare come conciliarle con la vita dei paesi che li ospitano; devono evitare di vivere d'elemosine e di furti; insomma devono adeguarsi.
Con i gravi problemi di troppa gente, che vorrebbe lavorare e non trova, oggi, mi sembra assurdo dover mantenere chi non ha nessuna voglia di fare un lavoro onesto in nome della tradizione.
Nessuno, pare abbia pensato ad una soluzione VERA e definitiva fra timori di accuse razziste e buonismo sinistroso.
In ogni caso caro signor sindaco, penso che dopo questa bella trovata, abbia perso parecchi punti in classifica..
Il sindaco ha sostenuto che in quel modo avrebbe risparmiato.
Io, al contrario di buona parte della popolazione cagliaritana che vive in case ben più modeste, non mi sono scandalizzato.
Ho fiducia nel sindaco e confido abbia trovato la soluzione più economica e veloce.
I dubbi sono altri, per iniziare: i numeri.
Per 3 anni l'amministrazione comunale manterrà a proprie spese le famiglie Rom pagando acqua ed energia elettrica per un totale di 700mila euro
Per un attimo ho pensato di dichiararmi Rom e di mandare la mie bollette al sindaco.
Poi mi sono fatto altre domande.
Il problema Rom, complesso e di lunghissima data, non si risolverà in 3 anni; continuerà l'amministrazione a mantenere queste famiglie per sempre?
Per quale motivo deve farlo?
I Rom vogliono restare fedeli alle loro tradizioni ed ai loro costumi; perché devono farlo a spese nostre?
Tolti piccoli gruppi che tentano di integrarsi e di MANTENERSI, la maggioranza, con la tolleranza della polizia e delle amministrazioni, continua a fare una vita d'espedienti, ultimo dei quali riguarda il furto del rame.
Ed è proprio per i miasmi tossici generati dai fuochi accesi per queste operazioni che i vicini del precedente campo Rom sgomberato hanno protestato pesantemente perché i Rom fossero allontanati.
Persino i giornalisti giunti per osservare le nuove abitazioni hanno trovato prontamente nuovi bracieri ad hoc.
Questo fa credere anche che le case assegnate non verranno restituite in condizioni ottimali.
Del resto i precedenti sindaci (di destra) hanno costruito per loro interi villaggi i quali sono stati distrutti in tempi relativamente brevi diverse volte.
Io continuo a pensarla allo stesso modo: anche se le loro tradizioni sono così importanti devono pensare come conciliarle con la vita dei paesi che li ospitano; devono evitare di vivere d'elemosine e di furti; insomma devono adeguarsi.
Con i gravi problemi di troppa gente, che vorrebbe lavorare e non trova, oggi, mi sembra assurdo dover mantenere chi non ha nessuna voglia di fare un lavoro onesto in nome della tradizione.
Nessuno, pare abbia pensato ad una soluzione VERA e definitiva fra timori di accuse razziste e buonismo sinistroso.
In ogni caso caro signor sindaco, penso che dopo questa bella trovata, abbia perso parecchi punti in classifica..
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