Ho letto l'intervista di Feltri, pubblicata dal FATTO ed anche dal suo giornale LIBERO.
La frase riportata da tutti i media è:
"Berlusconi è depresso e si ri-candida per questo motivo"
Un intervista di questo tenore (anche perché contiene altre "delicatessen", come potrete leggere) un giornalista di sinistra non l'avrebbe mai fatta.
Dire certe verità sui politici della propria fazione non è mai stato il loro "plus".
Dai tempi di Togliatti quando nascondevano le gravidanze di Nilde Iotti.
Loro sono integerrimi e intoccabili. Guai però a cambiare casacca; improvvisamente vengono fuori incredibili scheletri nell'armadio da fa paura anche a Nightmare.
Comunque è vero che bugie e omissioni sono parte integrante della lotta politica ed in particolare pane QUOTIDIANO della stampa schierata.
Dire certe verità in Italia è un dramma. Anche se si piccolo poco esposto.
Non si può dire che i cacciatori hanno distrutto la fauna in Sardegna; ora si spacciano per ecologisti)
Non si può dire che i ROM non possono fare una vita da parassiti; è la loro cultura(?)
Non si può neppure dire che gli ecologisti esagerano.
Non si può dire che i magistrati sono politicizzati (anche quando fanno comizi e scrivono per giornali di partito) sono sempre (oddio!) eroi.
Non si può dire neppure che l'islam e una antica setta che ha avuto particolare fortuna nel momento storico.
Divertenti per questo motivo le dichiarazioni del direttore dell'Unità sulla querelle fra Repubblica e Il Fatto.
"Napolitano ha delle prerogative ma anche i magistrati ma anche la libertà di stampa: niente leggi bavaglio ma devono essere i giornalisti ad autoregolarsi" - ecchecazzo!!
È chiaro come i giornalisti si siano auto-regolati fin ora: per esempio hanno nascosto parte delle telefonate che scagionavano Bertolaso.
Non credo che questa sia la misura. Se non avrei problemi, in linea teorica ad essere, intercettato non amerei esser magari frainteso e poi sbattuto su un giornale al pubblico ludibrio che estrapola frasi e interpreta a suo uso e consumo.
Non credo ci sia qualcuno che gradirebbe questo trattamento.
Oggi in Italia è possibile passandola liscia; soprattutto se si appartiene ad una certa parte politica che fa "muro", gli altri fanno "dossieraggio"
Un limite ci deve essere. Non si può esser condannati a priori dalla stampa e dal pubblico in un processo sommario e definitivo.
La gente deve sapere ma dovrebbe sapere sempre da persone oneste e specchiate. Altrimenti si armano mitra sempre nelle stesse mani come in qualunque altra dittatura, mediatica o meno.
La frase riportata da tutti i media è:
"Berlusconi è depresso e si ri-candida per questo motivo"
Un intervista di questo tenore (anche perché contiene altre "delicatessen", come potrete leggere) un giornalista di sinistra non l'avrebbe mai fatta.
Dire certe verità sui politici della propria fazione non è mai stato il loro "plus".
Dai tempi di Togliatti quando nascondevano le gravidanze di Nilde Iotti.
Loro sono integerrimi e intoccabili. Guai però a cambiare casacca; improvvisamente vengono fuori incredibili scheletri nell'armadio da fa paura anche a Nightmare.
Comunque è vero che bugie e omissioni sono parte integrante della lotta politica ed in particolare pane QUOTIDIANO della stampa schierata.
Dire certe verità in Italia è un dramma. Anche se si piccolo poco esposto.
Non si può dire che i cacciatori hanno distrutto la fauna in Sardegna; ora si spacciano per ecologisti)
Non si può dire che i ROM non possono fare una vita da parassiti; è la loro cultura(?)
Non si può neppure dire che gli ecologisti esagerano.
Non si può dire che i magistrati sono politicizzati (anche quando fanno comizi e scrivono per giornali di partito) sono sempre (oddio!) eroi.
Non si può dire neppure che l'islam e una antica setta che ha avuto particolare fortuna nel momento storico.
Divertenti per questo motivo le dichiarazioni del direttore dell'Unità sulla querelle fra Repubblica e Il Fatto.
"Napolitano ha delle prerogative ma anche i magistrati ma anche la libertà di stampa: niente leggi bavaglio ma devono essere i giornalisti ad autoregolarsi" - ecchecazzo!!
È chiaro come i giornalisti si siano auto-regolati fin ora: per esempio hanno nascosto parte delle telefonate che scagionavano Bertolaso.
Non credo che questa sia la misura. Se non avrei problemi, in linea teorica ad essere, intercettato non amerei esser magari frainteso e poi sbattuto su un giornale al pubblico ludibrio che estrapola frasi e interpreta a suo uso e consumo.
Non credo ci sia qualcuno che gradirebbe questo trattamento.
Oggi in Italia è possibile passandola liscia; soprattutto se si appartiene ad una certa parte politica che fa "muro", gli altri fanno "dossieraggio"
Un limite ci deve essere. Non si può esser condannati a priori dalla stampa e dal pubblico in un processo sommario e definitivo.
La gente deve sapere ma dovrebbe sapere sempre da persone oneste e specchiate. Altrimenti si armano mitra sempre nelle stesse mani come in qualunque altra dittatura, mediatica o meno.
Commenti