Oggi ho assistito ad una strana cerimonia.
Per la seconda volta in pochi mesi mi sono ritrovato al Municipio di Cagliari per ricordare o premiare cagliaritani notevoli.
La prima volta si trattava del ricordo della Famiglia Cocco-Ortu
Oggi la consegna di una targa a DON Mario Cugusi per la sua mirabile opera di parroco nella chiesa di Sant'Eularia del quartiere Marina, uno dei più impegnativi della città.
Curiosamente ho trovato la stessa persona che commentava i due eventi.
In entrambe le volte la sua matrice marxista è venuta fuori prepotente.
La prima volta ha tentato con tutte le sue forze di trasformare un ministro del regno di Sardegna e suo nipote, liberali nell'anima, in social-comunisti.
Oggi ha fatto lo stesso tentativo con un prete cattolico.
La parola religione nel suo discorso era sempre ad escludendum: "Non perché cattolico"; "Non come parroco"; "oltre l'uomo di chiesa".
Mi domando quale confusione, questo uomo, certamente di cultura, abbia in testa nei suoi tentativi di voler ricondurre alle sue idee persone molto distanti.
Ho trovato la cosa sgradevole e non solo io.
Dopo di lui ha parlato il parroco successore di DON Mario nella stessa parrocchia. Anche lui prima di pronunziare la parola religione ha impiegato 15 minuti. Ha ricordato prima le difficoltà in un quartiere multiculturale, poi le opere museali e teatrali realizzate. Quando ha accennato vagamente alla fede, parte del pubblico ha applaudito.
Don Mario è un prete, un ministro cattolico di fede almeno credo. Credo lo sia anche il suo successore.
Mi domando perché nascondere la fede e la religione (lo dico da anticlericale convinto) anche se il premio è consegnato da una Amministrazione di sinistra.
A metà del secondo discorso avrei voluto chiedere al parroco: "ma lei perché non si toglie la tonaca? A parte che non la indossa e non ha neppure il più piccolo simbolo della Croce?"
Per la seconda volta in pochi mesi mi sono ritrovato al Municipio di Cagliari per ricordare o premiare cagliaritani notevoli.
La prima volta si trattava del ricordo della Famiglia Cocco-Ortu
Oggi la consegna di una targa a DON Mario Cugusi per la sua mirabile opera di parroco nella chiesa di Sant'Eularia del quartiere Marina, uno dei più impegnativi della città.
Curiosamente ho trovato la stessa persona che commentava i due eventi.
In entrambe le volte la sua matrice marxista è venuta fuori prepotente.
La prima volta ha tentato con tutte le sue forze di trasformare un ministro del regno di Sardegna e suo nipote, liberali nell'anima, in social-comunisti.
Oggi ha fatto lo stesso tentativo con un prete cattolico.
La parola religione nel suo discorso era sempre ad escludendum: "Non perché cattolico"; "Non come parroco"; "oltre l'uomo di chiesa".
Mi domando quale confusione, questo uomo, certamente di cultura, abbia in testa nei suoi tentativi di voler ricondurre alle sue idee persone molto distanti.
Ho trovato la cosa sgradevole e non solo io.
Dopo di lui ha parlato il parroco successore di DON Mario nella stessa parrocchia. Anche lui prima di pronunziare la parola religione ha impiegato 15 minuti. Ha ricordato prima le difficoltà in un quartiere multiculturale, poi le opere museali e teatrali realizzate. Quando ha accennato vagamente alla fede, parte del pubblico ha applaudito.
Don Mario è un prete, un ministro cattolico di fede almeno credo. Credo lo sia anche il suo successore.
Mi domando perché nascondere la fede e la religione (lo dico da anticlericale convinto) anche se il premio è consegnato da una Amministrazione di sinistra.
A metà del secondo discorso avrei voluto chiedere al parroco: "ma lei perché non si toglie la tonaca? A parte che non la indossa e non ha neppure il più piccolo simbolo della Croce?"
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