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Una domenica di ordinaria "Repubblica"

Raramente compro Repubblica.
Soprattutto quando al governo c'è la destra.
Mi da  la stessa sensazione di quando incontro mia sorella nei momenti dei suoi soliti attacchi polemici perenni. Esacerbante e urticante fino all'inevitabile litigio.
Con un giornale non si può e resta sempre l'irritazione per le tante loro invettive sprecate, o forse no.
Caricano i lettori, democratici, progressisti e tolleranti di quell'odio che si riflette su certi post che ho visto anche alcuni giorni fa su FB come uno shopper con sopra Berlusconi impiccato.

Oggi, domenica, per cambiare ho fatto il clamoroso acquisto. Al mare ci sta bene.

È stata una sorpresa.

Fra gli sproloqui di Michele Serra su una mezza frase del calciatore Miccoli, ho trovato il Barbanatale completamente asfittico. Un editoriale lunghissimo per raccontarci che Renzi cambierà il PD e la politica italiana: tante parole e nessuna idea, nessun concetto. Finita la guerra a Berlusconi c'è solo presunzione ed il nulla - come in tutta la sinistra -

Al centro del giornale due pagine dedicare ad una bella intervista a Gianni Vattimo; l'uomo, chiamato da diversi illusi "filosofo", che riesce a dire una cazzata ogni 10 / 15 parole.

Poi Augias raggiunge e supera tutti: riesce ad inventare delle leggi (ben smentito da un lettore di sinistra) che impedirebbero agli avvocati d'essere eletti in parlamento.
In realtà la risposta alla lettera del lettore è più chiara: Augias non vuole in Parlamento gli avvocati di Berlusconi (magari con una nuova legge ad hoc?), come se non ci fosse comunque qualcuno che proponesse le leggi che a lui non piacciono.
Siamo al delirio completo.
Tutti coloro che siedono in Parlamento sono portatori di interessi particolari: imprenditori, medici, economisti, sodali delle Coop... ecc.
Il fascismo proponeva una camera delle corporazioni dove gli interessi sarebbero stati più che chiari e palesi.
L'accezione giustamente negativa della dittatura ha ingiustamente cancellato qualsiasi dibattito sull'argomento.
Oggi tutto resta sotto-traccia.
Anche quegli emendamenti inseriti nelle finanziarie di nascosto dai dipendenti statali dei ministeri e del parlamento che hanno creato delle caste super-favorite.
Il più clamoroso scoperto tempo fa riguardava i premi non riscossi delle lotterie che finivano nelle tasche dei dipendenti del ministero del tesoro.
Tanti altri sono ancora vivi e ben celati dietro a stipendi altissimi, diritti incredibili ed un silenzio totale anche dei Grillini.

Possiamo criticare invece la paciosa natura antidemocratica, radical-chic di Augias che pontifica spesso d'argomenti su cui dovrebbe tacere; come quando, da ateo,  spiega al Pontefice cosa dovrebbe pensare.



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