Mi sono domandato in questi mesi se fossi diventato renziano o del PD.
Una domanda per me inquietante. Ho sempre odiato la sinistra; quella supponente e presuntuosa.
Quella che difendeva a spada tratta Togliatti e soci; quella che esaltava un violento come Carlo Giuliani o giustificava un assassino come Cesare Battisti
Renzi, è vero, mi è parso diverso. Ha cercato di non lasciare troppo spazio ai dinosauri della CGIL e alle manifestazioni di pochi contro i molti.
Ha evitato gli eccessi ideologici della sinistra, ha rispettato gli avversari.
Alla fine non ha fatto certo peggio di Monti, Letta o Silvio.
Ma Grillo ha alimentato l'odio e lui non ha saputo arginarlo pur avendone la possibilità.
Gli è sfuggito, anche se giovane e tecnologico, il polso e gli umori del paese.
Ha fatto questa scemenza enorme di mostrarsi parte del referendum.
Quindi ha perso e se ne va. Lo ha fatto bene, senza furbizie.
Resta D'Alema a sbraitare e dire idiozie. Davanti ad un partito nel baratro continua a credere ad un governo, ad un partito, il PD che non esiste più e che lui ha contribuito a distruggere.
No, non sono renziano.
Ma Matteo era una cattiva cura in alternativa alla morte certa.
Ora tutti si renderanno contro di come si sono suicidati ma oramai è tardi.
Beppe, Dibba e Dima sono pronti alla demolizione completa dell'economia e del nostro paese intero.
Complimenti a tutti per la miopia politica.
Commenti