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La nuova resistenza?

 Ho assistito a un dibattito in TV sulle nuove proteste dei giovani.

Il titolo non lasciava dubbi: "Il governo di destra scatena le proteste dei giovani?"

Conduceva la solita "obiettiva" Bianca Berlinguer

Non conoscevo i partecipanti, c'era una signora con capelli grigi e sciarpa (come se avesse lasciato a casa, per pudore, la Kefiah) un rappresentante del PD e altri che non ho identificato. 

La signora con la sciarpa beatificava i ragazzi: "Sono la nuova Resistenza!". Il Piddino, giovane e evidentemente "figlio di Elly" seguiva la traccia ricordando come la polizia avesse usato manganelli contro dei "poveri ragazzi indifesi".

Nessuno dei due ricordava e metteva l'accento sulle violenze generate e scatenanti; non parlavano degli infiltrati nelle manifestazioni oramai accertati: tutto normale

Invece tanto normale non è. A parte lo schierarsi contro Israele e tutti gli ebrei e israeliani nel mondo, anche se non responsabili della politica di Netanyahu, persino contro le Università Israeliane che be poco condividono col governo. Fingono di non vedere la realtà di Hamas, una dittatura violenta, che ha aggredito Israele, responsabile della reazione di Netanyahu.

Non c'è nessuna resistenza da fare. Ci sono le elezioni libere che confermano o mandano al casa i governanti: non esiste una dittatura contro cui scontrarsi. Semmai è il contrario: con la violenza si vuol appoggiare una opposizione di sinistra che da tanto tempo NON ha i voti e il consenso della maggioranza degli italiani.

Non sono normali neppure le violenze e le intenzioni di sfondare con le forza i cordoni della polizia per invadere zone protette. Cosa mai avrebbero fatto questi "simpatici buontemponi" con mazze e bastoni se avessero raggiunto le zone degli eventi? Una scampagnata di certo...

Ci ritroviamo ancora una volta con una parte politica che, per interessi elettorali, protegge e difende i violenti. Accadeva così anche negli anni di piombo quando il PCI (e il PSI...) lisciava il pelo a tutti gli extra-parlamentari vari. Per passare poi dal "sono compagni che sbagliano" al "Non si tratta con le BR", quando i disastri erano stati già compiuti. Come si sa con le BR c'era una fitta rete di connivenze nella società civile che le approvava e proteggeva.

Le proteste pro-Palestina non sono le Brigate Rosse ma il vizio di cavalcare qualunque protesta, per il proprio tornaconto, non è passato

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