Landini e la signora Camusso, rischiano e vengono allo scoperto.
Rizzo e i suoi amici invece restano ridicoli nel piccolo dei loro circoli.
È l'ultima sincera sinistra comunista italiana.
Altri, con il peso dei mattoni del muro crollato sulla schiena si nascondono dietro ecologie, socialità varie, antimilitarismo pacifista pelosissimi, opposizione violenta alla destra; poi non definiscono, vergognosi, la loro vera fede.
Quando ripesco dai miei ricordi di assemblee scolastiche assurde dove bravi chiacchieroni raccontavano mondi e situazioni deliranti, dove le masse e i lavoratori avrebbero dovuto prendere il potere al posto della borghesia: la famosa lotta di classe.
Ma non basta: c'erano gli indulgenti verso la lotta armata e gli innamorati di Mao o Stalin
Di tutto questo sembra non esserci più traccia; tutto sepolto dietro la polvere delle parole confuse di Vendola e soci.
Se si cerca in rete i fanatici illusi ci sono ancora ma i circoli sono sempre più piccoli e marginali.
Se vengono fuori se la cantano e se la suonano da soli, ignorati dai più.
Però qualcosa è rimasto.
Ci sono gli archivi dei giornali comunisti difficili da leggere e recuperare e, molto più efficaci, le canzoni dei cantautori.
Ho sempre amato Fabrizio De Andrè e ancora oggi ascolto volentieri la sua musica.
Nei suoi testi, ben confezionati ed a volte criptici, si nasconde al grande illusione.
Alcune canzoni in particolare
"Coda di Lupo" e "La domenica delle Salme" e Parlando del Naufragio
si ritrovano i temi di un'anarchia fallimentare.
Fabrizio lamenta spesso un PCI, troppo ingessato prudente ed imborghesito che impedisce "la vera rivoluzione"
Chiediamoci un secondo cosa sarebbe successo se Renato Curcio (di cui F.D A. lamenta la condanna) fosse diventato veramente presidente del Consiglio.
Chiediamoci anche qual'è la "vera democrazia" che ci manca.
Oggi rischiano di andare al potere i super-dilettanti allo sbaraglio del M5S; sarebbe un disastro peggio di Curcio, ma - democraticamente - potrebbe accadere.
I deliri di Grillo e Casaleggio, grazie alla disonestà nei partiti, potrebbe arrivare a destinazione con il consenso ed i voti degli italiani, l'unica via giusta e lecita.
Per me sarebbe un disastro completo anche se durerebbe pochissimo.
De Andrè e le B.R. cercavano scorciatoie ma io immagino solo la loro Italia schiacciata da ideologie fallimentari in tutto il mondo faticare l'impossibile per uscire dallo schifo.
Ci volevano trascinare nella merda peggio di quel che siamo.
La democrazia, detto troppe volte, è una schifezza per molti aspetti, ma la migliore rispetto a tutto il resto. La democrazia resta quando si può scegliere, cambiare i propri rappresentanti.
Si può correggere affinare ma non sarà mai perfetta come tutte le cose umane.
Allora scegliamo per il meglio; cambiamo anche idea e partito ma non regaliamo i voti a persone indegne.
Riascoltare è bello ma anche ragionarci su, non è male.
Rizzo e i suoi amici invece restano ridicoli nel piccolo dei loro circoli.
È l'ultima sincera sinistra comunista italiana.
Altri, con il peso dei mattoni del muro crollato sulla schiena si nascondono dietro ecologie, socialità varie, antimilitarismo pacifista pelosissimi, opposizione violenta alla destra; poi non definiscono, vergognosi, la loro vera fede.
Quando ripesco dai miei ricordi di assemblee scolastiche assurde dove bravi chiacchieroni raccontavano mondi e situazioni deliranti, dove le masse e i lavoratori avrebbero dovuto prendere il potere al posto della borghesia: la famosa lotta di classe.
Ma non basta: c'erano gli indulgenti verso la lotta armata e gli innamorati di Mao o Stalin
Di tutto questo sembra non esserci più traccia; tutto sepolto dietro la polvere delle parole confuse di Vendola e soci.
Se si cerca in rete i fanatici illusi ci sono ancora ma i circoli sono sempre più piccoli e marginali.
Se vengono fuori se la cantano e se la suonano da soli, ignorati dai più.
Però qualcosa è rimasto.
Ci sono gli archivi dei giornali comunisti difficili da leggere e recuperare e, molto più efficaci, le canzoni dei cantautori.
Ho sempre amato Fabrizio De Andrè e ancora oggi ascolto volentieri la sua musica.
Nei suoi testi, ben confezionati ed a volte criptici, si nasconde al grande illusione.
Alcune canzoni in particolare
"Coda di Lupo" e "La domenica delle Salme" e Parlando del Naufragio
si ritrovano i temi di un'anarchia fallimentare.
Fabrizio lamenta spesso un PCI, troppo ingessato prudente ed imborghesito che impedisce "la vera rivoluzione"
Chiediamoci un secondo cosa sarebbe successo se Renato Curcio (di cui F.D A. lamenta la condanna) fosse diventato veramente presidente del Consiglio.
Chiediamoci anche qual'è la "vera democrazia" che ci manca.
Oggi rischiano di andare al potere i super-dilettanti allo sbaraglio del M5S; sarebbe un disastro peggio di Curcio, ma - democraticamente - potrebbe accadere.
I deliri di Grillo e Casaleggio, grazie alla disonestà nei partiti, potrebbe arrivare a destinazione con il consenso ed i voti degli italiani, l'unica via giusta e lecita.
Per me sarebbe un disastro completo anche se durerebbe pochissimo.
De Andrè e le B.R. cercavano scorciatoie ma io immagino solo la loro Italia schiacciata da ideologie fallimentari in tutto il mondo faticare l'impossibile per uscire dallo schifo.
Ci volevano trascinare nella merda peggio di quel che siamo.
La democrazia, detto troppe volte, è una schifezza per molti aspetti, ma la migliore rispetto a tutto il resto. La democrazia resta quando si può scegliere, cambiare i propri rappresentanti.
Si può correggere affinare ma non sarà mai perfetta come tutte le cose umane.
Allora scegliamo per il meglio; cambiamo anche idea e partito ma non regaliamo i voti a persone indegne.
Riascoltare è bello ma anche ragionarci su, non è male.
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