I tagliagole dell'Isis? In fondo, "sono ragazzi". Sanguinari? Forse, ma vuoi mettere con quei cattivoni di americani che nei film di Hollywood sparano e ammazzano? Su Repubblica Michele Serra regala un'altra perla digauchisme applicato al cinema, con parallelo inquietante tra The councelor, ultimo film di Ridley Scott, e i fatti in Medio Oriente. La pellicola, gangster story americana, a detta di Serra è una "gongolante esposizione di depravazioni criminali ambientata nei ridenti paraggi del narcotraffico". E così la storica rubrica L'Amaca diventa un pretesto per sparare (letteralmente) sull'industria cinematograficaamerikana colpevole di avere riempito il nostro immaginario di "carotidi recise, revolverate in faccia, teste bucate, cadaveri in putrefazione, ninfomani assassine e porcaccioni impasticcati". "Non reggo più la dose - scrive ancora Serra -, che specialmente grazie a Hollywood è diventata bulimica, si spara più nei telefilm che in Siria, si tortura di più sul set che tra i ragazzi dell'Is. E' un po' come quelli che diventano vegetariani non per scelta ideologica, ma perché con l'età non hanno più voglia di carne. Ecco, diciamo che, anche grazie a Ridley Scott, sento che invecchierò, come spettatore, da vegetariano". Niente di meglio che sgranocchiare una salutare carota davanti alle ultime cronache dal Califfato, seduti in salotto a guardare in tv la morte. Quella vera.
Qualcuno mi sa spiegare l'attinenza e dove sta l'umorismo sulla testa di tanti morti straziati;
...e non per finta?
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