Se fossi comunista mi farei tante domande.
Capisco la fede incrollabile in quella ideologia ma inizierei a chiedermi se le mie idee possano mai più avere futuro.
E se mai possano vincere in Italia.
Prima Occhetto con la sua "gioiosa macchina da guerra".
Nei suoi DS il comunismo era ancora vivissimo; il cambio di nome da PARTITO COMUNISTA italiano a Democratici di Sinistra era la foglia di fico per nascondersi dalla vergogna dopo la caduta del muro di Berlino.
Furono sconfitti comunque dalla "furia Berlusconiana".
Ci pensò Prodi a ingannare gli italiani con "L'Ulivo". Pare da boiardo democristiano fosse molto vicino ai paesi dell'Est comunista.
Gli italiani non capirono quanto fosse di sinistra e lui non comprese quanto litigiosa fosse storicamente la sinistra. Bertinotti di Rifondazione COMUNISTA con i soliti quattro voti, fece cadere il governo.
Gli Italiani rinnovarono la fiducia al professore dopo qualche legislatura. Infatti, con poca convinzione; infatti vinse con una maggioranza risicata e durò poco.
Allo stesso modo Bersani, col suo profumo da comunista emiliano non vinse.
Sinistra Ecologia e Libertà al massimo ha preso il 6/7%, oggi è sparita o quasi; forse è occupata ad allattare il figlio di Vendola o a portare in Italia gli usi dell'islam con la Boldrini.
Mentre partiti partitini dalla frazione di percentuale di consensi litigano il M5S, con tutto il carico d'emozione da scandali, minaccia seriamente di governare il paese. Sono bastati i suoi pochi anni di vita mentre a loro non ne so stati sufficienti cento (1917, la rivoluzione russa).
È chiaro, se non chiarissimo, che gli italiani NON LI VOGLIONO.
I comunisti restano nei loro covi a predicare le solite cazzate sulla lotta di classe, si mescolano con gli anarchici (come se non avessero convinzioni opposte) ciarlano di diritti che nessun paese comunista della storia ha mai concesso; parlano di democrazia contestandola alla base.
Resta l'aura e quei principi che confondono: socialità ed eguaglianza.
Ma i voti, quelli veri vanno ad altri.
Capisco la fede incrollabile in quella ideologia ma inizierei a chiedermi se le mie idee possano mai più avere futuro.
E se mai possano vincere in Italia.
Prima Occhetto con la sua "gioiosa macchina da guerra".
Nei suoi DS il comunismo era ancora vivissimo; il cambio di nome da PARTITO COMUNISTA italiano a Democratici di Sinistra era la foglia di fico per nascondersi dalla vergogna dopo la caduta del muro di Berlino.
Furono sconfitti comunque dalla "furia Berlusconiana".
Ci pensò Prodi a ingannare gli italiani con "L'Ulivo". Pare da boiardo democristiano fosse molto vicino ai paesi dell'Est comunista.
Gli italiani non capirono quanto fosse di sinistra e lui non comprese quanto litigiosa fosse storicamente la sinistra. Bertinotti di Rifondazione COMUNISTA con i soliti quattro voti, fece cadere il governo.
Gli Italiani rinnovarono la fiducia al professore dopo qualche legislatura. Infatti, con poca convinzione; infatti vinse con una maggioranza risicata e durò poco.
Allo stesso modo Bersani, col suo profumo da comunista emiliano non vinse.
Sinistra Ecologia e Libertà al massimo ha preso il 6/7%, oggi è sparita o quasi; forse è occupata ad allattare il figlio di Vendola o a portare in Italia gli usi dell'islam con la Boldrini.
Mentre partiti partitini dalla frazione di percentuale di consensi litigano il M5S, con tutto il carico d'emozione da scandali, minaccia seriamente di governare il paese. Sono bastati i suoi pochi anni di vita mentre a loro non ne so stati sufficienti cento (1917, la rivoluzione russa).
È chiaro, se non chiarissimo, che gli italiani NON LI VOGLIONO.
I comunisti restano nei loro covi a predicare le solite cazzate sulla lotta di classe, si mescolano con gli anarchici (come se non avessero convinzioni opposte) ciarlano di diritti che nessun paese comunista della storia ha mai concesso; parlano di democrazia contestandola alla base.
Resta l'aura e quei principi che confondono: socialità ed eguaglianza.
Ma i voti, quelli veri vanno ad altri.
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