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Il tempo di Sanremo

 Sanremo Sì, Sanremo Nò. In questo periodo da sempre si scatena il confronto fra detrattori e sostenitori.

Sinceramente io non guardo il Festival perché la musica è di scarso spessore. Di solito la scelgo secondo l'umore e la voglia. 

Poi ci sono gli ospiti, che sinceramente mi interessano poco. Non posso, però evitare di leggere degli eventi e commenti. Ne sono pieni i media e i social.

Quest'anno, più di altri anni, è diventato il festival dei monologhi e dei comizi. Lo ha fatto Benigni poi  Chiara Ferragni,  Paola Egonu campionessa di pallavolo.

Ben poco spettacolo e molte parole. Chiara ha mostrato le sue nudità. Paola la sua altezza. Ieri Fedez ne ha fatto un altro, questa volta politico, scagliandosi contro un vice ministro. Certo c'è libertà di parola ma cosa a che fare con il "Festival della Canzone Italiana"?

Amadeus dice che "il festiva non è né di destra né di sinistra" però, stranamente tutto vira e porta da una stessa parte. Da notare che i media  di sinistra hanno tutti applaudito la... "chissà cos'è" Ferragni.

Sanremo è un Talk show? Un luogo open dove un po' di notorietà ti permette di fare i tuoi pistolotti politici?

Forse dovrebbe, in ogni caso, restare uno spettacolo con artisti dello spettacolo che mostrano le loro capacità. 

Per qualcuno non se ne può fare a meno e quindi è diventato un contenitore di tutto e di più, la musica è, come detto mediocre con qualche punta d'eccellenza.

Certo potessimo andare tutti all'Ariston ci renderemmo conto di come si può ascoltare la musica al massimo della qualità audio. Anni fa ho fatto parte della giuri popolare, per caso; non avevo mai sentito prima di quel giorno tanta perfezione. Le canzoni parevano tutto belle mentre erano delle schifezze varie dimenticate la settimana dopo.

Non so cosa potrebbe e dovrebbe fare esattamente il festival, certo lascerei fuori i comizi e le polemiche politiche visto che la TV ne è colma ogni giorno dell'anno e ogni ora del giorno

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