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Ancora sulla democrazia diretta

Se si fa una somma di tutto si esce democristiani?
Forse.
Quel che vien fuori dai social network dai blog dai twitter è una gran bella confusione.

La gente gioca con l'ignoranza che le spetta, con la parziale visione del mondo che ha davanti e... si esprime.

Ben venga questa libertà, questa voglia di interessarsi alla politica di partecipare.
Certamente in questo modo i politici sono costretti ad una attenzione maggiore in tutti i loro comportamenti. La vera rivoluzione deve essere questa.
La rete richiama, avvisa, allarma. Sgarrare è pericoloso per la propria carriera politica.

Purtroppo, ed è naturale, le cazzate si sprecano; così come le bugie e le sensazioni che diventano incredibili certezze.

Gramsci diceva: devono governare i lavoratori; ma non proprio; devono delegare agli intellettuali loro rappresentanti.
Bella forza comunista!
Si tratta si una presa di coscienza. Non si può governare tutti insieme (in rete): qualcuno poi deve scegliere e decidere.
Grillo non voleva andare alle consultazioni da Renzi, il "popolo della rete" glielo ha imposto.
Forse avrebbe dovuto chiedere anche cosa dire e cosa fare.
Invece queste due ultime decisioni le ha tenute per se. Credere che il SUO popolo italiano (poche migliaia di persone) lo abbia mandato a Roma per fare quella sceneggiata senza minimamente ascoltare la controparte? È altamente improbabile.

Questa improvvisa variante dello schema M5S voluta dalla "rete" mi ha ricordato un libro fantastico che lessi tanti anni fa "L'uomo dado". La storia di uno psicologo serio che decide di affidare la sua vita ai dadi, al caso. La filosofia cinese dei CHING in fondo è basata a questi principi. Sappiamo tutti che di fronte ad un bivio, una decisione importante, la ragione non sempre fa la scelta giusta; quindi il caso ha le stesse probabilità di fare centro.

Questo però non può essere il criterio per governare un Stato. Non può non esserci un disegno politico integrale, non ci si può affidare all'umore giornaliero delle persone (in rete al momento della "votazione")
Se il progetto è LIBERALE questo lo deve essere completamente e gli elettori, che oggi, come detto, hanno più poteri, devono controllare e giudicare. Devono anche essere prese decisioni difficili che "il popolo non potrebbe mai fare.
Così anche, nel malaugurato improbabile caso che vincano i comunisti.

Delegare è obbligatorio, capire, controllare e giudicare anche.
Occorre fare scelte economiche importanti che determinino il futuro delle imprese nel futuro dell'Italia.
Bisogna ripensare a tutta il sistema economico italiano e lo Staso deve solo dare la spinta l'indirizzo.
È per questo necessario eliminare la burocrazia per creare una circuito economico virtuoso.

Eliminare certi diritti acquisti dei politici su cui si crogiolano da tempo, in grave contrasto con la crisi attuale, è indispensabile ma non può essere l'unica strada.






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