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Sig. Giuliani, ci chieda scusa lei

Il padre di Carlo Giuliani, dopo le ultime polemiche sugli eventi della scuola Diaz durante il G8 di Genova, ha sostenuto che lo stato gli debba chiedere scusa per la morte del figlio.


L'ipocrisia del sig. Giuliani è la stessa del partito che lo ha candidato dopo la sua disgrazia; lui si fa forte della deriva ideologica che hanno preso gli eventi e della scarsa memoria degli italiani.

Desidero ancora una volta ricordare la sua prima frase alla notizia della morte del figlio morto: "sapevo che poteva succedere con le azioni di mio figlio, se l'è cercata".

Poi però ha cambiato idea. Istigato dagli esagitati del G8 e da tutto il movimento che forse pretendeva una Genova senza polizia ed un disastro internazionale, ha iniziato ad inveire contro i carabinieri e lo "Stato di polizia".
Questo atteggiamento gli ha fatto "vincere" una candidatura ed un elezione al Parlamento italiano con tanti di stipendi e benefit consueti.
Su questa deriva le ha tentate tutte per avere un rimborso dalla morte di Carlo fino alla Corte Europea che di recente gli ha negato tutto, definitivamente!

Ringalluzzito dalla questione del reato di tortura mancante nell'ordinamento italiano rimbalzata sui media (non mi pare che Carlo sia mai stato torturato) ha cercato di attirare l'attenzione su se stesso; forse si aspetta qualche altro premio.


Il sig. Giuliani deve chiedere scusa a tutti a nome di coloro che hanno creduto di poter fare di Genova un idiota campo di battaglia contro "la globalizzazione", credendo che picchiare poliziotti, rovinare auto e negozi, potesse portare qualche beneficio all'economia mondiale e in particolare ai paesi più poveri, perché i suoi stipendi li abbiamo pagati noi e i suoi unici meriti sono quelli d'avere un figlio violento che voleva colpire dei carabinieri con un idrante.

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