La carta dei doveri del giornalista enuncia:
"E' diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d'informazione e di critica, limitata
dall'osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro
obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri
imposti dalla lealtà e della buona fede" e ancora: "Il giornalista non deve omettere fatti o dettagli essenziali alla completa ricostruzione
dell'avvenimento. I titoli, i sommari, le fotografie e le didascalie non devono travisare, né
forzare il contenuto degli articoli o delle notizie"
Il problema della verità è stato analizzato dagli albori della filosofia, nessuno ha una soluzione definitiva; forse solo Sant'Agostino che scaricava su Dio la somma di tutte le verità.
La visione del giornalista è sempre parziale e non potrebbe essere altrimenti. È molto più facile evitare le falsità e le distorsioni che inducono in errore.
Giocare con la parole per molti è facile come per altri manipolare le immagini e proporle in maniera distorta con intenti malevoli. Non dici bugie ma induci a credere cose false o calunniose.
Questo genere di giornalismo è tipico di San-Toro.
In questi giorni i giudici hanno finalmente preso coscienza:
Un titolo che troverete con difficoltà nei giornali di sinistra. Le loro verità sono sempre assolute perché sono unti dal signore (Marx, credo).
In questo gioco metterei la signora Milena Gabanelli, che spesso spreca tutto il suo lavoro di ricerca imolandolo alla SUA idea di verità ed alla SUA visione delle notizie.
Come ho detto altre volte questo è un giornalismo farlocco e pericoloso.
Se tutte le reti fossero in "certe mani" Putin avrebbe un bel concorrente.
Commenti