Passa ai contenuti principali

Ancora le poste




Per fortuna internet mi permette di evitare i gironi infernali che sono le Poste.
Non sempre però.
Nonostante le innovazioni e la trasmissione di documenti con la posta certificata  - pec - ci sono occasioni in cui inviare documenti cartacei è indispensabile.
Spesso sono le amministrazioni pubbliche che non riescono ad aggiornarsi e costringono i cittadini a queste torture
Per questo motivo e con scadenze cocenti ho dovuto inviare una raccomandata ed entrare alle poste di Cagliari.
Un'esperienza allucinante.
Il mio ingresso è avvenuto un'ora e mezzo prima della chiusura h 16,45
Premo il tasto del distributore di biglietti: P129 il mio numero d'ordine. Alzo lo sguardo sul tabellone ed al banco stanno servendo il n.P108.
La sara è stracolma e fa caldo.
Impiego un po' di tempo a rendermi conto che per le raccomandate e pacchi è attivo un solo sportello.
Viene servito il n.P110  e sono passati 30 minuti.
Mi pare incredibile e decido allora di cronometrare l'impiegata.
Sono sfortunato non c'è il n. P111 ne il P112 i tempi morti si aggirano intorno ai 10 minuti
Arriva una signora ha tre buste con relative cartoline compilate: tempo complessivo 8 minuti abbondanti; la signora successiva è più fortunata o quasi, una sola raccomandata in 5,15 minuti.
Arriva  poi un signore con un pacco, grande come un computer, la signora si alza, lo fa passare da un apposito sportello e poi lo trascina verso la sua postazione, nel suo passeggiare distribuisce bollettini e moduli, scambia due battute con la collega, torna allo sportello per concludere col cliente; dopo il pagamento l'impiegata si alza ancora incolla dei moduli sul pacco e se lo carica per portarlo in un'altra stanza; tempo totale 15 minuti. Siamo solo al P115, per me mancano ancora 14 persone e si avvicina rapidamente l'ora di chiusura.
Penso di potercela comunque fare, anzi devo, con un po' di fortune. Ho l'istinto di fermare qualcuno per chiedere cosa accadrà dopo la scadenza del tempo previsto per la chiusura ma mi fermo; nessuno passa e non voglio rallentare il lavoro già molto pacato degli impiegati.
Ecco però la sorpresa: nessuno viene chiamato dopo il signore col pacco. Superati i tempi "tecnici" di stordimento da un cliente all'altro inizio a preoccuparmi, mi avvicino e scorgo lo schermo del computer con il marchio grande del programmatore; la signora è imbarazzata, il computer si è bloccato. Ho ancora il cronometro; dopo 10 minuti arriva un dirigente, dal viso si nota il suo disappunto ma da nessun ordine diverso; ripassa dopo altri 15 minuti e chiede allo sportello vicino di far scorrere i numeri delle raccomandate.
Venticinque prima di scorrere un nuovo numero!
Dopo altri 5 minuti riparte il computer bloccato, nello stesso tempo si chiudono i portoni: l'orario di apertura è finita.
Dentro l'antro liberty delle poste siamo almeno 50.
La cosa sorprendente per me è che nessuno di lamenti; sembrano assuefatti a queste attese interminabili. Solo due signore vicino a me fanno spallucce mentre un signore vicino a me sorride ai miei moccoli come a dire: "cosa possiamo farci?"
Lo sportello riprende a funzionare ma non migliora l'efficienza l'utente successivo resta allo sportello 15 minuti.
Siamo al n. P118
Mi mancano 11 persone.
La fortuna però arriva, i numeri scorrono veloci. Evidentemente molti si sono stancati e, senza lamentarsi, hanno lasciato il posto.

Gli ultimi 4 sembrano scorrere veloci ma la media resta di 4 minuti per utente.
Riesco a ultimare l'operazione mi viene da ringraziare e poi scappo, lascio dentro ancora 40 persone che non saprò mai quando usciranno da quell'antro.
Fuori e quasi buio ho passato tutto il pomeriggio a subire le inefficienze di un'organizzazione rimasta indietro di anni.
1) Impossibile lasciare un solo sportello per raccomandate fra 10
2) L'efficienza degli impiegati è da casa di riposo
3) Non si può perdere tanto tempo per distribuire cartoline e moduli mentre si lavora
4) Troppo lente le procedure per spedire una raccomandata, molto peggio quelle per i pacchi.
in particolare non si possono spostare compilare i moduli cartacei e spostare i pacchi con queste file lunghe. In oltre mi pareva troppo semplice far spostare rapidamente l'impiegata in una postazione con un computer funzionante ed anche aprire immediatamente una nuova postazione per le raccomandate.
5) È assurdo che non si possano pagare il bollettini on-line e che le casse automatiche permettano il pagamento degli stessi solo con le carte bancomat

Dubito fortemente che l'amministratore delle Poste legga queste note ma almeno qualcuno che sia stanco di perdere le giornate si.









Commenti

Post popolari in questo blog

Distorsioni

Il di rettore del TG1 si preoccupa che Unomattina non diventi un presidio sovranista Una Professoressa chiede agli alunni un parallelo fra Mussolini e Salvini Sui giornali una sfida si numeri sulle presenze al comizio di Salvini e la manifestazione "antifascista". Comprendo le preoccupazioni del suddetto direttore ma mi chiedo dov'era questi ultimi 60 anni di faziosità RAI. Perché nessuno si lamenta del "gazzettino comunista" RAINWS 24? Perché nessuno a sinistra ammette che FAZIO è terribilmente e schifosamente fazioso. Sulla professoressa e su coloro che la difendono invece faccio una domanda: da quando in qua i professori devono insegnare agli alunni a pensare come vogliono loro? Funziona così nel favoloso sogno del "pensiero unico di sinistra"? Ridicoli invece i media su striscioni e manifestazioni antifasciste. Seppure ci siano state poche persone in più alla manifestazione "antifascista" che differenza fa? Certamente tanti non c...

Le mie moto una per una: Suzuki VX 800

La VX 800 è stata la più grossa fregatura che potessi prendere. Comprata usata da un parente con 30.000 km l'ho trovata con un mare di problemi: Catena di distribuzione, Boccole Forcellone, Valvole inchiodate. Credevo fosse una moto da turismo, era invece un carro a buoi. Con le sospensioni "a dondolo" e con il cardano, nelle curve sarebbe stato più veloce scendere e spingere. Sulla carta avrebbe dovuto avere più cavalli della Cagiva ma in sella non sembrava proprio. Mi diede problemi anche a spinta quando era carica. Essendo lunga, pesante e con il manubrio basso era sufficiente un minimo sbilanciamento per non riuscire a tenerla e ritrovarla per terra. L'ho venduta a prezzo di realizzo per disperazione.

Sant'Enrico Berlinguer

 Ho partecipato per motivi professionali alla cerimonia d'apertura della mostra, a Cagliari, dedicata a Enrico Berlinguer. Nemmeno Grazia Deledda e Gramsci hanno avuto tanti onori: Cori, Autorità, concerti: si celebrava probabilmente un santo... Alla mia provocazione presso alcuni presenti: "ma cosa ha fatto di così importante Berlinguer?" La prima risposta è stata unica: "In confronto ai politici attuali è un marziano" Quindi lo si fa santo? Come lui, nel periodo della prima repubblica almeno altri 100, alcuni dei quali hanno fatto veramente gli interessi del paese. Era, rimanendolo sempre, comunista. Il suo strappo è avvenuto ben dopo l'invasione della Cecoslovacchia. Ha preso comunque soldi dall'Unione Sovietica anche dopo lo strappo, partecipava sempre all'internazionali comunista, voleva il comunismo per l'Italia, seppur "euro" cosa che nessuno ha mai capito bene cosa fosse. La seconda risposta: "Era onesto e ha posto la quest...