Mi mancano certamente troppe informazioni sulle dinamiche e sulla situazione dell'acqua nel mondo per poter avere un quadro completo e chiaro però qualcosa non mi torna su certe campagne di comunicazione su i medi di questi tempi.
Posto che in casa mia la parola spreco non è presente mentre sobrietà riempie la mia vita e le mie stanze non riesco a capire diverse cose.
La mia è una regione tradizionalmente siccitosa ed problema dell'acqua è da sempre molto sentito.
Ho vissuto gli anni del chiusura serale dei rubinetti fino al periodo peggiore in cui lo stop arrivava nel pomeriggio.
Da tanti anni, fra nuove condotte, invasi e... pioggia, gli autoclave, almeno a Cagliari, non vengono più attivati.
L'amministrazione comunale, tra l'altro, sta lentamente sostituendo tubi e condotte colabrodo.
Le mie considerazioni però riguardano tutto il mondo.
Certamente c'è un problema acqua. Il clima e soprattutto la SOVRAPPOPOLAZIONE creano difficoltà a molti e limitano l'accesso a l'acqua.
Questo porta media e associazioni a lanciare allarmi planetari e spesso a farci sentire il peso del nostro privilegio di avere facile accesso a questo bene primario.
Ai messaggi d'allarme segue sempre un: "risparmiate l'acqua".
Ed è proprio questo che non capisco.
Se mi chiedessero di risparmiare carburante, che contribuisce al cambiamento del clima, riscaldamento; per lo stesso motivo; ma l'acqua?
Non voglio certo regalare inutilmente soldi al gestore e per questo utilizzo dei piccoli stratagemmi come raccogliere in una bacinella l'acqua del lavaggio delle mani per utilizzarla poi nei servizi; o raccogliere lo scarico della lavatrice per pulire le scale esterne.
Alla fine però il risparmio è solo mio, l'acqua risparmiata non potrà mai andare in Africa o in Asia.
La questione dei singoli esula dal problema generale delle Nazioni.
Le condotte vecchie disperdono ma è anche vero che molti invasi sardi possono essere riempiti solo parzialmente per mancanza di collaudo.
Pochi sono gli ingegneri che osano accollarsi la responsabilità di tali firme visto che rischiano la libertà a vita.
Quindi, quando il livello supera la sicurezza di legge l'acqua viene liberata in mare (milioni di metri cubi e non qualche goccia di un rubinetto che perde).
Anche in questo caso, l'acqua eventualmente non dispersa non aiuterebbe chi ne ha bisogno.
I paesi come Finlandia e Svezia la questione acqua non è mai in discussione ma nessuno di questi paesi può "esportarla".
Allora a che serve dirci che tanti non hanno acqua? Per farci sentire privilegiati e in colpa?
Le colpe ataviche della colonizzazione? Dello sfruttamento occidentale dei paesi deboli?
Ok, mi sento in colpa! E poi?
Le soluzioni vanno trovate a livello mondiale e io credo sia soprattutto una questione di energia e soldi.
Se costruissero dissalatori a energia solare ed eolica si potrebbero inondare le campagne e riempire gli invasi; ma qui ritorno alla premessa, mi mancano troppi elementi.
In ogni caso la nostra sobrietà non aiuterebbe alcun paese.
Per assurdo sarebbe vero il contrario: più consumo acqua, più pago IVA, più lo stato ha soldi per aiutare i paesi in difficoltà.
Il mio non è certo un invito a sprecare, anzi, ma è meglio dare sempre i messaggi giusti e corretti perché alla lunga si perde credibilità ed anche efficacia sulle questioni più concrete.
Posto che in casa mia la parola spreco non è presente mentre sobrietà riempie la mia vita e le mie stanze non riesco a capire diverse cose.
La mia è una regione tradizionalmente siccitosa ed problema dell'acqua è da sempre molto sentito.
Ho vissuto gli anni del chiusura serale dei rubinetti fino al periodo peggiore in cui lo stop arrivava nel pomeriggio.
Da tanti anni, fra nuove condotte, invasi e... pioggia, gli autoclave, almeno a Cagliari, non vengono più attivati.
L'amministrazione comunale, tra l'altro, sta lentamente sostituendo tubi e condotte colabrodo.
Le mie considerazioni però riguardano tutto il mondo.
Certamente c'è un problema acqua. Il clima e soprattutto la SOVRAPPOPOLAZIONE creano difficoltà a molti e limitano l'accesso a l'acqua.
Questo porta media e associazioni a lanciare allarmi planetari e spesso a farci sentire il peso del nostro privilegio di avere facile accesso a questo bene primario.
Ai messaggi d'allarme segue sempre un: "risparmiate l'acqua".
Ed è proprio questo che non capisco.
Se mi chiedessero di risparmiare carburante, che contribuisce al cambiamento del clima, riscaldamento; per lo stesso motivo; ma l'acqua?
Non voglio certo regalare inutilmente soldi al gestore e per questo utilizzo dei piccoli stratagemmi come raccogliere in una bacinella l'acqua del lavaggio delle mani per utilizzarla poi nei servizi; o raccogliere lo scarico della lavatrice per pulire le scale esterne.
Alla fine però il risparmio è solo mio, l'acqua risparmiata non potrà mai andare in Africa o in Asia.
La questione dei singoli esula dal problema generale delle Nazioni.
Le condotte vecchie disperdono ma è anche vero che molti invasi sardi possono essere riempiti solo parzialmente per mancanza di collaudo.
Pochi sono gli ingegneri che osano accollarsi la responsabilità di tali firme visto che rischiano la libertà a vita.
Quindi, quando il livello supera la sicurezza di legge l'acqua viene liberata in mare (milioni di metri cubi e non qualche goccia di un rubinetto che perde).
Anche in questo caso, l'acqua eventualmente non dispersa non aiuterebbe chi ne ha bisogno.
I paesi come Finlandia e Svezia la questione acqua non è mai in discussione ma nessuno di questi paesi può "esportarla".
Allora a che serve dirci che tanti non hanno acqua? Per farci sentire privilegiati e in colpa?
Le colpe ataviche della colonizzazione? Dello sfruttamento occidentale dei paesi deboli?
Ok, mi sento in colpa! E poi?
Le soluzioni vanno trovate a livello mondiale e io credo sia soprattutto una questione di energia e soldi.
Se costruissero dissalatori a energia solare ed eolica si potrebbero inondare le campagne e riempire gli invasi; ma qui ritorno alla premessa, mi mancano troppi elementi.
In ogni caso la nostra sobrietà non aiuterebbe alcun paese.
Per assurdo sarebbe vero il contrario: più consumo acqua, più pago IVA, più lo stato ha soldi per aiutare i paesi in difficoltà.
Il mio non è certo un invito a sprecare, anzi, ma è meglio dare sempre i messaggi giusti e corretti perché alla lunga si perde credibilità ed anche efficacia sulle questioni più concrete.
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