Ho avuto l'occasione di partecipare ad una manifestazione contro il nucleare a Cagliari.
La protesta era estesa alla possibilità che il governo scelga come sito unico per le scorie nucleari la Sardegna.
Ovviamente sono contrarissimo. Le basi militari ospitate hanno pesantemente abusato dell'Isola non rispettando coste fondali e campagne, non credo che la Sardegna meriti anche questa punizione molto negativa per l'industria del turismo.
Detto questo la manifestazione, svoltasi sotto i portici del palazzo del Consiglio Regionale, era pietosa come tante altre dello stesso tenore.
Ho scritto già di come queste occasioni siano un appuntamento sempre per le stesse persone; avrei potuto fare l'elenco delle presenze da casa. In più mi sono reso conto di ci siano esattamente queste persone. Di 150 presenti 140 erano over sessanta.
Quando ho visto una foto di gruppo ho pensato che il pullman di "casa Serena" li aspettasse per un ritorno veloce ciascuno al proprio catetere.
Sono ex-sessantottini che non hanno ancora ceduto le armi alla realtà: queste manifestazioni interessano solo loro e non hanno nessuna efficacia.
Ho sentito uno di loro: "siamo pochi, manca la coscienza sociale".
Forse ma c'è la consapevolezza in molti che è finito il tempo di dare retta a quattro gatti con quattro cartelli (e quattro bandiere rosse) anche quando si sdraiano per la strada e bloccano il traffico.
È sempre una bella gita, una bella giornata al sole per rivedere il (soliti) vecchi amici di tante battaglie (perse).
Di questa e di tante altre manifestazioni ora rimango tante foto e filmati ma nessuna traccia dal punto di vista politico.
Cari agitatori del '68 è ora di abdicare.
La protesta era estesa alla possibilità che il governo scelga come sito unico per le scorie nucleari la Sardegna.
Ovviamente sono contrarissimo. Le basi militari ospitate hanno pesantemente abusato dell'Isola non rispettando coste fondali e campagne, non credo che la Sardegna meriti anche questa punizione molto negativa per l'industria del turismo.
Detto questo la manifestazione, svoltasi sotto i portici del palazzo del Consiglio Regionale, era pietosa come tante altre dello stesso tenore.
Ho scritto già di come queste occasioni siano un appuntamento sempre per le stesse persone; avrei potuto fare l'elenco delle presenze da casa. In più mi sono reso conto di ci siano esattamente queste persone. Di 150 presenti 140 erano over sessanta.
Quando ho visto una foto di gruppo ho pensato che il pullman di "casa Serena" li aspettasse per un ritorno veloce ciascuno al proprio catetere.
Sono ex-sessantottini che non hanno ancora ceduto le armi alla realtà: queste manifestazioni interessano solo loro e non hanno nessuna efficacia.
Ho sentito uno di loro: "siamo pochi, manca la coscienza sociale".
Forse ma c'è la consapevolezza in molti che è finito il tempo di dare retta a quattro gatti con quattro cartelli (e quattro bandiere rosse) anche quando si sdraiano per la strada e bloccano il traffico.
È sempre una bella gita, una bella giornata al sole per rivedere il (soliti) vecchi amici di tante battaglie (perse).
Di questa e di tante altre manifestazioni ora rimango tante foto e filmati ma nessuna traccia dal punto di vista politico.
Cari agitatori del '68 è ora di abdicare.
Commenti