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La retorica delle cazzate

È vero la retorica è anche questo: caricare parole oltre le vere intenzioni e colpire le emozioni del pubblico; però sono stanco.
Sono stanco di cazzate sono stanco di sentire sciocchezze dalla bocca di chi non dovrebbe dirle.

Salvini carica il cannone contro l'immigrazione, trova terreno fertile perché da una recente statistica ill 70% degli italiani chiede uno stop. Se da una parte fa presa dall'altra disgusta.

Dall'altra parte la musica non cambia. Con le fette di prosciutto sugli occhi (o con l'ipocrisia consueta) non vogliono vedere i percoli veri di questa invasione.
Ci parlano di integrazione, quando i primi a non volerla sono proprio gli ospiti, ci parlano di ospitalità ma non tengono conto della quantità in una terra come l'Europa ben sovra-popolata.

Poi ci sono i paragoni non calzanti:
gli italiani in una America deserta
i sardi che scappavano dai bombardamenti di Cagliari.
Questa è l'ultima perla di un sindaco, Zedda, che oramai vomita parole senza capirne i significato;
I sardi sfollati sono tornati a Cagliari, anche dal continente, dopo la guerra.
Molti son tornati nelle proprie case ricostruite.
Nessuno ha preteso, soldi, letti, telefoni; ben pochi hanno trovato nuovi lavori.
Anche l'emigrazione del dopoguerra non è stata facile, anzi; ma si trattava di un'Europa in ricostruzione che aveva bisogno di manodopera.

Oggi è ben diverso.

Mentre Zedda, Boldrini & C continueranno con le solite chiacchiere, alla lunga, se non si porrà rimedio scoppieranno disordini gravi e verranno travolti per primi.
Niente di strano che aumentino gli attentati.
Noi cerchiamo pochi colpevoli, loro pensano ad attacchi suicidi in piazza San Pietro (vedi gli arresti della cellula di Olbia), per iniziare.

Io non ho nessuna paura.
Non è il momento di allarmarsi; non ci sono le condizioni; siamo ancora lontani da un disastro;
ma è sbagliato proprio non guardare la realtà e non pensare di porvi rimedio.



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