Vorrei fare un brevissimo bilancio degli ultimi degli ultimi sindaci di Cagliari, compresi gli unici tre, figli della legge che assegna loro grandi poteri (anche grandi responsabilità, come dicono quelli della Marvel).   I precedenti assomigliavano tanti ai nostri Premier: vittime e servi delle lotte di partiti e partitini.  Per non dire del vizietto di spartire risorse fra amici e parenti, molto diffuso. I socialisti poi avevano pensato alle finanze pubbliche come dei campi da falciare a loro piacimento.  Per uno di questi la città aveva storpiato il cognome in Dal Furtivo. Qualcun altro, per cui Cagliari finiva all'Amsicora, si tappava orecchie e naso, chiudendosi ne suo ufficio, per negarsi dalle ruberie tanto diffuse.   Nomi che è meglio non fare. Anche perché, per alcuni, i viali a loro dedicati anno rimpinguato casse familiari in modo considerevole.   Ma è passato troppo tempo (sono storie che hanno più di 23 anni) non serve rintuzzare le accuse; il perenne, acritico "an...