L'incidente di Roma ha riportato il problema dei ROM alla ribalta nazionale.
Si è scoperto che gli italiani sono i meno tolleranti con gli zingari (parlando di tolleranza di può dire)
Il motivo di questo credo che stia tutto nella politica buonista sbagliata; questa ha dato l'impressione a tutti che le istituzioni premettono ai ROM di vivere senza regole.
Io metterei dei punti sull'argomento.
Non si può vivere senza lavoro.
L'alternativa a questo è una vita di assistenza o di malavita.
Posto che si parla di lavoro sempre come se venisse dal cielo, mi pare che questa situazione sia comune a molti italiani. Tanti si arrangiano alcuni delinquono.
La crisi forse sta passando e per tornare ad un livello economico migliore ci vorrà del tempo
Ora lo Stato non può (ma neppure dopo) trovare lavoro per legge a tutti. Un sussidio di disoccupazione (non reddito di cittadinanza; il fatto di essere cittadino non mi da diritto di ricevere soldi e vivere da parassita), se ci fossero i soldi aiuterebbe, anzi è necessario.
Perché questo toglierebbe molti alibi.
Ora però secondo me è necessaria una stretta potente; un controllo serrato dei campi rom.
A parte la gravità dell'incidente (possiamo dire senza razzismo che i ROM non sono proprio degli autisti "provetti") mi ha colpito la questione della proprietà dell'auto di un prestanome titolare di altre 36 vetture.
Qualcosa non va, e lo sanno tutti; questo non è tollerabile.
Oltre i campi bisogna controllare redditi, proprietà e traffici di metalli bruciati illegalmente.
Una volta che la legalità ritorna su livelli accettabili si può progredire favorendo l'integrazione in considerazione del fatto che il nomadismo parassita non è più possibile.
L'imposizione della legge accompagnate da misure di integrazione potrebbe costringere tanti ROM a lasciare il paese; lo stesso accadde in passato e continua ad accadere a tanti giovani. La mia ragione in questo ha una lunghissima storia.
Chi può resiste e aspetta che i tempo migliorino.
In ogni caso si deve fare entro gli ambiti del vivere civile e della legge.
Questa e la base, questo il traguardo. Allora il razzismo sarà stupidamente marginale e non avrà più consenso alle urne.
Si è scoperto che gli italiani sono i meno tolleranti con gli zingari (parlando di tolleranza di può dire)
Il motivo di questo credo che stia tutto nella politica buonista sbagliata; questa ha dato l'impressione a tutti che le istituzioni premettono ai ROM di vivere senza regole.
Io metterei dei punti sull'argomento.
Non si può vivere senza lavoro.
L'alternativa a questo è una vita di assistenza o di malavita.
Posto che si parla di lavoro sempre come se venisse dal cielo, mi pare che questa situazione sia comune a molti italiani. Tanti si arrangiano alcuni delinquono.
La crisi forse sta passando e per tornare ad un livello economico migliore ci vorrà del tempo
Ora lo Stato non può (ma neppure dopo) trovare lavoro per legge a tutti. Un sussidio di disoccupazione (non reddito di cittadinanza; il fatto di essere cittadino non mi da diritto di ricevere soldi e vivere da parassita), se ci fossero i soldi aiuterebbe, anzi è necessario.
Perché questo toglierebbe molti alibi.
Ora però secondo me è necessaria una stretta potente; un controllo serrato dei campi rom.
A parte la gravità dell'incidente (possiamo dire senza razzismo che i ROM non sono proprio degli autisti "provetti") mi ha colpito la questione della proprietà dell'auto di un prestanome titolare di altre 36 vetture.
Qualcosa non va, e lo sanno tutti; questo non è tollerabile.
Oltre i campi bisogna controllare redditi, proprietà e traffici di metalli bruciati illegalmente.
Una volta che la legalità ritorna su livelli accettabili si può progredire favorendo l'integrazione in considerazione del fatto che il nomadismo parassita non è più possibile.
L'imposizione della legge accompagnate da misure di integrazione potrebbe costringere tanti ROM a lasciare il paese; lo stesso accadde in passato e continua ad accadere a tanti giovani. La mia ragione in questo ha una lunghissima storia.
Chi può resiste e aspetta che i tempo migliorino.
In ogni caso si deve fare entro gli ambiti del vivere civile e della legge.
Questa e la base, questo il traguardo. Allora il razzismo sarà stupidamente marginale e non avrà più consenso alle urne.
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